Cronaca Salerno, Salerno

Accoltellamento al pontile di Capaccio, parla la vittima: “Non facciamo di tutti gli stranieri dei criminali”

ex vicesindaco accoltellato eboli
Foto generica
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Ha voluto affidare ai social un lungo messaggio di ringraziamento e di chiarimento Daniele Petrone, la vittima dell’accoltellamento avvenuto nei giorni scorsi al pontile di Capaccio, dove stava praticando pesca sportiva. L’uomo, colpito da una coltellata all’altezza del fegato, è ora fuori pericolo e ha deciso di raccontare quanto accaduto, lanciando al tempo stesso un appello alla comunità.

Accoltellamento al pontile di Capaccio, parla la vittima

Secondo quanto ricostruito, l’aggressore sarebbe un cittadino straniero in evidente stato di ebbrezza, padre di un altro pescatore. Invitato da Petrone a non farsi vedere dal figlio in quelle condizioni, avrebbe reagito estraendo un coltello e colpendo con un fendente.

“Finalmente sono fuori pericolo – scrive Petrone – Mi dispiace non aver potuto rispondere a tutti, ma ci tengo a ringraziare per la vicinanza dimostratami. Grazie al 118, al Presidio ospedaliero di Eboli, allo staff medico, al personale del Ruggi d’Aragona di Salerno, per la professionalità e la solidarietà dimostrate. Mi è servito tanto sentire l’affetto e la stima di un’intera comunità e non solo”.

Il pescatore ha ribadito che l’incidente non lo allontanerà dalla sua passione: “La pesca è un’attività che continuerò a praticare, una pesca rispettosa dell’ambiente, educata, civile, che unisce e non divide, superando qualunque differenza di razza, cittadinanza o religione”.

Infine, l’appello alla città: “In molti si chiederanno il perché di questa aggressione vile. È stata causata dai fumi dell’alcol. L’aggressore non rappresenta nessuno se non sé stesso. Ringrazio tutti, ma non facciamo di tutti gli stranieri dei criminali: si è trattato solo di un balordo e di un ubriacone”.

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