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Abusi sulla nipote: condanna bis per un 46enne di Nocera Inferiore

Nocera Inferiore indagata falsa testimonianza rapine

Immagine di repertorio

Una nuova condanna è stata emessa dalla Corte d’Appello di Salerno per un 46enne di Nocera Inferiore accusato di abusi sessuali sulla sua nipotina minorenne. La pena è stata ridotta a 7 anni e 6 mesi di reclusione, un anno in meno rispetto alla sentenza di primo grado. Nonostante la riduzione, l’imputato resta colpevole di violenza sessuale aggravata, con i giudici che hanno confermato le accuse mosse nei suoi confronti. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino

I fatti

Gli abusi sessuali, secondo le ricostruzioni, si sono verificati nel periodo compreso tra il 2009 e il 2014. Le accuse sono emerse dopo la denuncia della madre della piccola, che ha raccolto le confidenze della figlia, ora maggiorenne, che ha confermato quanto accaduto anche durante il dibattimento. Secondo la testimonianza della vittima, l’uomo avrebbe abusato della nipote con la forza, minacciandola di peggiorare la sua situazione se avesse parlato con qualcuno.

Gli episodi di violenza sessuale, che includevano baci forzati e contatti con le parti intime, si sarebbero verificati sia in casa dell’uomo che presso quella della vittima, soprattutto durante le festività. L’inchiesta ha preso piede dopo il racconto della ragazza, ma anche da una serie di testimonianze che hanno confermato le sue accuse.

Le accuse aggiuntive

Oltre alle accuse di violenza sessuale, l’uomo è stato anche accusato di detenzione e spaccio di stupefacenti. Sebbene l’ipotesi di reato sia andata in prescrizione per i fatti legati alla droga, la Procura di Nocera Inferiore ha portato avanti l’indagine, scoprendo che l’imputato aveva ceduto hashish e marijuana a numerosi ragazzi minorenni, alcuni dei quali erano amici della vittima. Una delle testimoni chiave è stata una ragazza che ha aiutato a ricostruire i contesti in cui avvenivano sia gli episodi di abusi sessuali che lo spaccio di droga.

La sentenza della Corte d’Appello

La Corte d’Appello di Salerno, con la riduzione della pena, ha confermato la responsabilità dell’imputato per violenza sessuale. La sentenza di secondo grado ha visto la conferma delle accuse mosse contro l’uomo, ma con un sconto di pena rispetto alla sentenza di primo grado. La vicenda si è conclusa con una sentenza che ha messo un punto sulla lunga battaglia legale, ma la comunità continua a fare i conti con le cicatrici lasciate da questi crimini.

Il ruolo della famiglia e delle forze dell’ordine

La vicenda ha messo in luce l’importanza di una famiglia che non ha esitato a rompere il silenzio e denunciare gli abusi. La denuncia della madre della vittima ha fatto scattare le indagini, culminando nella sentenza finale. Le forze dell’ordine hanno svolto un ruolo cruciale nel portare avanti l’indagine, raccogliendo testimonianze e prove che hanno supportato la causa della vittima.

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