Site icon Occhio di Salerno

A 40 anni dall’omicidio di Giancarlo Siani, il ricordo del deputato Piero De Luca

Delitto Siani, l'autista del commando torna libero per fine pena

Giancarlo Siani

Quarant’anni dopo il suo assassinio per mano della camorra, Giancarlo Siani continua a essere ricordato come simbolo di coraggio giornalistico, impegno civile e ricerca della verità. Il 23 settembre 1985 il giovane cronista de Il Mattino, appena 26enne, fu ucciso a colpi di pistola sotto la sua abitazione a Napoli, per aver raccontato e denunciato i rapporti tra criminalità organizzata e potere.

Piero De Luca ricorda Giancarlo Siani

In occasione dell’anniversario, il deputato del Partito Democratico e capogruppo in commissione bicamerale per le Questioni regionali, Piero De Luca, ha sottolineato l’attualità del messaggio lasciato dal giornalista. «Ricordiamo Siani come simbolo luminoso di impegno civile, coraggio giornalistico e lotta per la verità. Aveva solo 26 anni, ma una straordinaria determinazione nel raccontare ciò che molti volevano tenere nascosto: i legami tra criminalità organizzata e potere, le storture di un sistema che strangolava la sua terra», ha dichiarato.

De Luca ha ribadito come la memoria del cronista non debba limitarsi a una commemorazione, ma diventare impegno quotidiano. «È dovere delle istituzioni, della politica e della società civile – ha aggiunto – continuare a coltivare e diffondere la sua eredità morale. Ogni giorno, nei luoghi della formazione, nei quartieri più esposti alla violenza e all’illegalità, dobbiamo ribadire che l’informazione libera, il senso delle istituzioni e la giustizia sociale sono le basi su cui si fonda la nostra democrazia».

Il deputato ha inoltre evidenziato come il ricordo di Siani rappresenti un richiamo alla responsabilità collettiva: «Ricordare Siani significa continuare a batterci contro ogni forma di violenza, censura, manipolazione e intimidazione della stampa, e rafforzare una cultura della legalità che parta dai giovani».

L’omicidio di Giancarlo Siani segnò profondamente l’opinione pubblica italiana. Da allora il suo nome è diventato un punto di riferimento per la difesa della libertà di stampa e per l’impegno civile, soprattutto tra le nuove generazioni. In tutta Italia, negli anni, sono state dedicate a lui scuole, piazze e iniziative di sensibilizzazione, affinché il suo sacrificio non venga dimenticato.

Il quarantennale del delitto rappresenta dunque non solo un momento di memoria, ma anche un’occasione per riaffermare valori fondamentali, in un contesto in cui la lotta alla criminalità organizzata e la tutela dell’informazione restano temi di stringente attualità.

Exit mobile version