Cronaca Salerno, Salerno

Suicidio del quattordicenne Paolo Mendico, ispettori Mim: «La scuola non attivò protocolli antibullismo»

Suicidio del quattordicenne Paolo Mendico, ispettori Mim: «La scuola non attivò protocolli antibullismo»
Paolo Mendico

La tragedia del quattordicenne Paolo Mendico, suicidatosi il primo giorno di scuola nella sua abitazione a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina, mette in luce gravi carenze nella gestione dei comportamenti a rischio all’interno dell’istituto tecnico Pacinotti. Gli ispettori del Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim), inviati dal ministro Valditara, hanno evidenziato nella loro relazione, riportata da Repubblica, che nella scuola non è stato avviato alcun protocollo antibullismo in una classe difficile e caratterizzata da comportamenti aggressivi.

Suicidio del quattordicenne Paolo Mendico: «La scuola non attivò protocolli antibullismo»

Secondo gli ispettori, «non vi è traccia di una valutazione approfondita indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli episodi», nonostante i comportamenti «quasi aggressivi» degli studenti. La relazione ha quindi portato alla richiesta di tre procedimenti disciplinari: uno a carico della dirigente scolastica per le responsabilità connesse alla funzione dirigenziale, e gli altri due rispettivamente per la vice dirigente e per la responsabile della succursale dell’istituto, entrambe per condotte omissive.

Le verifiche hanno rilevato che i problemi disciplinari erano già presenti dai verbali dei consigli di classe del 18 dicembre 2024, con un progressivo aggravarsi della situazione alla fine dell’anno scolastico. Gli ispettori hanno sottolineato come il racconto dei docenti durante gli accertamenti appaia meno verosimile rispetto alla descrizione delle dinamiche della classe contenuta nei verbali, dove emergono chiaramente episodi ripetuti di indisciplina e tensioni tra gli studenti.

Parallelamente, l’inchiesta giudiziaria prosegue su più fronti. La procura dei minori ha iscritto nel registro degli indagati quattro compagni di classe di Paolo per istigazione al suicidio, mentre il fascicolo della procura di Cassino resta al momento contro ignoti. Il procuratore capo Carlo Fucci ha precisato che le indagini si concentrano anche sull’analisi delle chat dei ragazzi, utili a verificare la possibile commissione di reati correlati.

La vicenda solleva interrogativi sull’efficacia delle procedure di prevenzione nelle scuole italiane e sulla necessità di interventi tempestivi in contesti con elevati rischi di disagio giovanile, evidenziando come omissioni e ritardi possano avere conseguenze drammatiche.

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