Hanno ribadito la propria innocenza davanti al giudice, sostenendo che il rapporto fosse consenziente e non frutto di violenza È quanto emerso dall’interrogatorio sostenuto ieri mattina dai due ragazzi di 17 anni, originari di Angri, attualmente collocati in comunità con l’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una 16enne.
I fatti contestati risalgono alla notte di Ferragosto lungo una spiaggia a Santa Maria di Castellabate. I due minorenni hanno risposto punto per punto alle domande del pubblico ministero e del Gip, ricostruendo quello che sarebbe stato – secondo la loro versione – un rapporto consenziente. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.
Castellabate, presunta violenza sessuale su una 16enne: i minorenni indagati negano ogni accusa
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile, quella sera la ragazza avrebbe consumato alcol e fatto uso di marijuana e hashish, trovandosi poi in uno stato di evidente confusione.
Poi, i due 17enni di Angri avrebbero proposto alla ragazza di rinfrescarsi presso una fontana, ma invece il gruppo si sarebbe spostato verso un’area parcheggio adiacente alla spiaggia, dove – secondo l’accusa – si sarebbe consumata la violenza sessuale.
Dopo l’episodio, la minorenne sarebbe stata riaccompagnata dai suoi amici e avrebbe trascorso la notte in spiaggia, facendo ritorno a casa solo il mattino seguente. Dopo diverse ore la giovane avrebbe raccontato l’accaduto alla madre.
La denuncia
La ragazzina è stata cosi accompagnata all’ospedale Cardarelli di Napoli per gli accertamenti necessari. Successivamente ha fornito una dettagliata testimonianza su quanto sarebbe accaduto la notte precedente.
La versione della ragazza è stata ritenuta coerente e attendibile dal Gip, che ha disposto per i due indagati la misura cautelare del trasferimento in comunità. Tra gli elementi raccolti figurano le testimonianze di altri giovani presenti quella notte in spiaggia e le immagini di una telecamera di videosorveglianza.
Secondo gli investigatori, i filmati mostrerebbero la ragazza nel tentativo di allontanarsi, mentre i due la sorreggevano indirizzandola verso l’area parcheggio. Alla minore, quella sera, sarebbe stato anche impedito di avvicinarsi a un’ambulanza del 118 presente sul posto. Tutte circostanze che, nel corso dell’interrogatorio, sono state fermamente contestate e negate dai due 17enni.









