Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, dovranno presentarsi quotidianamente due volte al giorno alla polizia giudiziaria i due giovani fermati dalla Squadra mobile di Salerno e trovati in possesso di oltre 25 grammi di cocaina, in parte già confezionata in dosi pronte per la vendita. La misura è stata disposta al termine dell’udienza di convalida celebrata ieri presso il Tribunale di Salerno.
Cocaina pronta per lo spaccio in auto sul lungomare: due giovani fermati
I fatti risalgono a domenica pomeriggio, quando gli agenti della Squadra mobile, coordinati dal vicequestore Barbati, erano impegnati in un servizio di prevenzione e controllo del territorio. L’attenzione dei poliziotti della sezione Falchi si è concentrata su una Smart che transitava in via Roma. Alla guida c’era il 21enne F.A., mentre sul sedile del passeggero sedeva il 19enne U.C.. Il comportamento del conducente, apparso particolarmente nervoso e intento a controllare ripetutamente i veicoli alle proprie spalle, ha insospettito gli operatori, che hanno deciso di procedere a un controllo.
Durante l’ispezione del veicolo, nel bagagliaio sono state rinvenute alcune buste di cellophane trasparente e un piccolo contenitore in plastica con residui di sostanza granulosa di colore bianco. A quel punto i due giovani sono stati sottoposti a perquisizione personale. Messisi alle strette, hanno consegnato la sostanza stupefacente che avevano occultato tra gli indumenti intimi. F.A. nascondeva negli slip una busta contenente una pietra di cocaina del peso di 10,18 grammi. U.C., invece, aveva occultato un contenitore con 28 dosi di cocaina già suddivise: 19 involucri per un peso complessivo di 7,58 grammi e altri 9 involucri per un peso di 7,45 grammi.
Secondo gli investigatori, la droga sequestrata era destinata allo spaccio. I due giovani sono stati quindi accompagnati in Questura e posti a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nel corso dell’udienza di convalida, il giudice per le indagini preliminari Benedetta Setta ha convalidato l’arresto di entrambi, accogliendo però una misura cautelare meno afflittiva rispetto a quella richiesta dalla Procura, che aveva sollecitato gli arresti domiciliari.








