Maxi truffa all’Inps: reati prescritti per 42 imputati dopo anni di rinvii. L’indagine ipotizzava ditte fittizie e falsi rapporti di lavoro per ottenere prestazioni previdenziali. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Maxi truffa all’Inps: reati prescritti per 42 imputati
Il lungo procedimento penale sulla maxi truffa ai danni dell’Inps si conclude senza colpevoli: per 42 imputati le accuse risultano ormai prescritte. Si chiude così un’inchiesta che per anni aveva ipotizzato l’esistenza di un gruppo organizzato – collegato dal presunto vincolo associativo – capace di orchestrare numerose frodi ai danni dell’ente previdenziale attraverso ditte fittizie e contratti di lavoro mai esistiti.
Secondo le contestazioni iniziali, il sistema avrebbe permesso di simulare l’attività di realtà imprenditoriali solo apparentemente operative e di creare rapporti di lavoro inesistenti con il solo fine di ottenere indebitamente prestazioni economiche come indennità di disoccupazione, maternità e malattia. L’indagine, portata avanti per anni, era sfociata in numerosi arresti e nel sequestro di beni per cifre milionarie, poi in gran parte restituiti.
Il procedimento ha subito innumerevoli rallentamenti: continui rinvii, la paralisi del periodo Covid, la sostituzione di magistrati e giudici, oltre alla fusione di fascicoli paralleli. Tutti elementi che hanno dilatato i tempi fino al sopraggiungere della prescrizione.
L’inchiesta
Al centro dell’inchiesta c’erano professionisti, consulenti e patronati che, secondo le accuse dell’epoca, avrebbero utilizzato amministratori e prestanomi per comunicare all’Inps assunzioni fittizie di centinaia di lavoratori. In alcuni casi il meccanismo avrebbe compreso anche episodi di corruzione: denaro in cambio della liquidazione di indennità connesse ai rapporti simulati. In questo quadro venne coinvolto anche un funzionario dell’Inps, accusato di aver alterato il sistema informatico per favorire le pratiche indebite.
L’istituto previdenziale collaborò attivamente alle indagini, condotte insieme ai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria su delega della Procura di Nocera Inferiore. I fatti risalivano al 2012 e si sarebbero protratti negli anni successivi. Alcuni imputati scelsero riti alternativi; nel frattempo la procura avviò ulteriori indagini su truffe analoghe che seguivano la stessa logica dei rapporti di lavoro inesistenti. Ora, dopo oltre un decennio, il Tribunale ha dichiarato estinte per prescrizione tutte le accuse.








