Cronaca Salerno, Salerno

Chiusa l’inchiesta sul traffico di droga tra Nocera e Cava: 18 indagati verso il processo

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La DIA

Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, si è conclusa l’indagine della Direzione distrettuale antimafia sul presunto traffico di sostanze stupefacenti tra Nocera Inferiore, l’area cavese e Castel San Giorgio, individuata come base operativa dell’organizzazione. Diciotto le persone finite nel fascicolo, per le quali la procura si prepara a formulare la richiesta di rinvio a giudizio. Per quattordici degli indagati l’ipotesi è quella di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, mentre per gli altri le contestazioni riguardano singole cessioni.

Chiusa l’inchiesta sul traffico di droga tra Nocera e Cava

L’inchiesta nasce nel maggio 2024, quando un primo intervento dei carabinieri portò a otto arresti. Le attività investigative, tuttavia, affondano le radici in un episodio precedente: nell’aprile dello stesso anno un giovane denunciò ai militari di Castel San Giorgio una tentata estorsione legata a un debito contratto per l’acquisto di stupefacenti. Da quella segnalazione partirono i primi approfondimenti, che condussero a una donna indicata come fornitrice del ragazzo, a cui avrebbe ceduto crack o cocaina in quantità di 5-6 grammi alla volta, per somme comprese tra i 300 e i 400 euro. Un debito di circa 100 euro avrebbe poi innescato le pressioni di uno degli indagati, culminate in minacce rivolte al giovane presso l’esercizio commerciale della fidanzata.

L’episodio permise di delineare una rete di spaccio estesa e strutturata, attiva soprattutto nel mercato della cocaina e del crack, con clienti distribuiti tra l’Agro nocerino e la Valle dell’Irno. Al vertice, secondo gli inquirenti, operavano Emilia Capasso e Vincenzo De Martino, 52 e 37 anni, ritenuti promotori dell’attività e referenti dei fornitori, non ancora identificati. I due avrebbero coordinato anche le consegne, effettuate a domicilio o in punti concordati. Nel gruppo figurano inoltre i figli della donna, accusati di gestire i contatti telefonici con la clientela, sebbene per loro il giudice per le indagini preliminari non abbia disposto misure cautelari.

Il quadro delineato comprende ulteriori figure impegnate nel confezionamento delle dosi e nella distribuzione. Gli elementi raccolti provengono da un ampio lavoro di intercettazioni, sia ambientali sia telefoniche, collegato anche alla precedente indagine denominata “Civico 17”, dal nome dell’abitazione dove molti consumatori si recavano per rifornirsi. Secondo gli accertamenti, tra il 2021 e il 2024 il gruppo avrebbe operato in una vasta area, distribuendo droga a Nocera Superiore, Castel San Giorgio, Pagani, Cava de’ Tirreni, Bracigliano, Nocera Inferiore, Mercato San Severino, Montoro Superiore, Cetara e Vietri sul Mare.

Una parte delle contestazioni trova riscontro nelle dichiarazioni di numerosi acquirenti identificati e ascoltati nel corso delle indagini. Per un uomo di Cetara la procura contesta invece il favoreggiamento: sentito ad aprile 2024 avrebbe negato ogni acquisto, in contrasto con gli elementi raccolti dagli investigatori. Con la chiusura delle attività istruttorie, la Dda si appresta ora a chiedere il processo per tutti gli indagati.

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