Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, la vicenda delle Fonderie Pisano torna al centro di un confronto serrato tra istituzioni locali, comitati e azienda, mentre l’iter di revisione dell’Autorizzazione integrata ambientale entra in una fase considerata decisiva per le sorti del sito produttivo di via dei Greci.
Fonderie Pisano, il confronto si accende
Da una parte il Comune di Salerno, attraverso il presidente del Tavolo tecnico, Arturo Iannelli, rivendica il lavoro svolto per ottenere un chiarimento formale dal Ministero dell’Ambiente in merito ai criteri da applicare per valutare le emissioni di polveri totali provenienti dall’impianto di Fratte. Dall’altra, la proprietà delle Fonderie Pisano ricostruisce in modo dettagliato gli ultimi passaggi amministrativi, sottolineando di avere già adottato volontariamente limiti molto più restrittivi rispetto a quelli previsti in precedenza, affiancati da una riduzione della capacità produttiva pari al 50 per cento.
L’azienda richiama gli esiti dei controlli effettuati dalla Regione Campania lo scorso giugno, quando – si legge nella nota – fu accertato il rispetto di tutti i parametri autorizzati. Successivamente, le proteste dei residenti hanno spinto gli uffici regionali a chiedere al Ministero dell’Ambiente un orientamento su come procedere, alla luce della conformità degli impianti ma anche delle sollecitazioni dei comitati cittadini. La risposta ministeriale, trasmessa il 30 ottobre, ha indicato la possibilità di riesaminare l’intero procedimento autorizzativo, introducendo eventualmente limiti più severi e una ulteriore riduzione delle attività.
Su richiesta degli organismi regionali, l’11 novembre la società ha quindi trasmesso una proposta di modifica dell’autorizzazione in vigore, recependo misure più stringenti sulle emissioni e un dimezzamento della produzione. Nel documento si annuncia inoltre che resta in corso il progetto di trasferire le lavorazioni salernitane in un altro stabilimento del gruppo, individuato nell’impianto di Foggia, dove verrebbero ricollocate le maestranze attualmente operative a Fratte.
Le posizioni dei comitati alimentano un clima di tensione. La prospettata diffida da parte dell’associazione Salute e vita spinge Iannelli a precisare che l’interpello al Ministero è stato il risultato di un’attività coordinata tra tavolo tecnico, commissione Ambiente e uffici comunali. Il consigliere sottolinea che la revisione dell’Aia è già in corso, con ulteriori integrazioni richieste all’azienda e una nuova conferenza dei servizi attesa al termine dell’istruttoria.
Sul dossier interviene anche Antonio Cammarota, presidente della commissione Trasparenza, che richiama la necessità di un percorso amministrativo ordinato, avvertendo che iniziative isolate, pur legittime, potrebbero compromettere l’equilibrio del confronto istituzionale e rendere ancora più complesso il processo di delocalizzazione e di soluzione definitiva della vertenza.








