Salerno si prepara a rendere omaggio a Carlo Ricchetti, a un mese dalla scomparsa della storica ala-tornante granata. Venerdì 28 novembre la città riaprirà simbolicamente le porte del ricordo per celebrare il trigesimo dell’ex calciatore, figura amatissima e protagonista di una stagione calcistica che ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva.
L’iniziativa nasce dalla volontà della famiglia, toccata dall’affetto travolgente ricevuto fin dai primi momenti della notizia della sua morte, culminato nella presenza dei tifosi anche ai funerali celebrati a Foggia.
Salerno si prepara all’ultimo abbraccio per Ricchetti: la Curva Sud apre per il trigesimo dell’indimenticabile numero 7
Alle 16, allo stadio Arechi, sarà esposta la maglia numero 7, quel “CR7” che accompagnò Ricchetti molto prima dell’omonimo fuoriclasse lusitano e che divenne un tratto identitario per la tifoseria. La Curva Sud resterà aperta al pubblico: la moglie Antonella e i quattro figli entreranno sul terreno di gioco indossando le magliette dedicate al calciatore e si porteranno davanti alla porta sotto il settore, punto simbolico delle sue giocate, delle accelerazioni e delle finte che lo resero un beniamino del pubblico.
Accanto ai familiari saranno presenti numerosi ex compagni e figure storiche della Salernitana. Hanno annunciato la loro adesione Delio Rossi, Facci, Ferrara, Fusco, De Cesare e Genovese. Atteso anche Cudini, suo ultimo allenatore a Foggia, affiancato da Rachini. Dalla Sicilia proveranno a raggiungere Salerno Pisano, Tudisco e Grimaudo, mentre Breda ha manifestato l’intenzione di partecipare.
Il momento di raccoglimento proseguirà alle 19 nella chiesa di San Demetrio, dove Don Roberto Faccenda e Fra Gianfranco Pasquariello celebreranno la messa in suffragio. Sono previste le presenze di una delegazione della Salernitana, rappresentanti istituzionali del Comune, gruppi ultras e tifoserie organizzate. L’iniziativa si preannuncia come un tributo corale, destinato a riaffermare il ruolo di Ricchetti non solo come protagonista sportivo, ma come figura entrata a pieno titolo nel patrimonio emotivo della città.








