Cronaca Salerno, Salerno

Cooper Standard, confronto ancora in stallo: ipotesi incentivi all’esodo ma restano i nodi sugli importi

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L'assemblea

Il nuovo faccia a faccia tra organizzazioni sindacali e vertici aziendali sulla riorganizzazione della Cooper Standard si è consumato in un clima di cautela, come riportato nelle prime analisi apparse su Il Mattino, con molte attese e poche certezze. L’incontro, atteso dai lavoratori dopo la precedente riunione chiusa senza passi avanti, aveva l’obiettivo di definire con maggiore precisione il piano sociale legato alla ristrutturazione, ma la trattativa non ha ancora raggiunto una direzione chiara.

Cooper Standard, confronto ancora in stallo

L’azienda ha presentato una nuova ipotesi di incentivazione all’esodo volontario, pensata per accompagnare le fasi della riorganizzazione e ridurre l’impatto sociale della revisione degli organici. Il meccanismo delineato si basa su tre criteri: una quota fissa uguale per tutti coloro che aderiranno, un’integrazione legata all’anzianità di servizio e una ulteriore componente determinata dall’età anagrafica del dipendente. La combinazione di questi elementi dovrebbe definire l’importo finale riconosciuto a chi sceglierà di lasciare l’azienda nei prossimi mesi.

Nonostante la cornice generale sia stata illustrata, la discussione non ha prodotto un’intesa. Le cifre, che rappresentano l’aspetto centrale della trattativa, non sono state ancora definite in modo puntuale e proprio l’assenza di un quadro economico chiaro ha impedito alle parti di chiudere un accordo. Molti lavoratori attendono proprio questi numeri per poter valutare con cognizione di causa l’eventuale adesione alle uscite volontarie.

Nel corso dell’incontro, l’azienda ha comunicato di aver previsto due finestre temporali per aderire al piano: la prima a febbraio, la seconda a giugno. Due scadenze che prevedono, nelle intenzioni aziendali, ulteriori riconoscimenti economici per chi deciderà di lasciare anticipatamente, ma anche in questo caso le quantificazioni restano in sospeso e richiederanno ulteriori approfondimenti tecnici.

Le organizzazioni sindacali, dopo aver preso visione della nuova ipotesi, hanno ribadito la necessità di procedere con la massima prudenza. L’obiettivo dichiarato è evitare che l’esodo volontario produca squilibri interni, con ricadute negative sulle condizioni di chi resterà in azienda o sulle prospettive produttive future. Il confronto, durato per buona parte della mattinata, ha lasciato dunque irrisolti tutti i principali nodi.

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