Il Tar Campania ha sospeso l’ordinanza comunale su uno degli impianti di biogas a Sarno, richiamando il Comune a rivedere la propria decisione entro 20 giorni. L’azienda Costantino Schiavone lamenta un danno economico di 500mila euro. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Tar sospende ordinanza biogas a Sarno: Comune invitato a rivedere la decisione
Il Tar Campania ha sospeso l’ordinanza comunale che aveva bloccato le attività di uno degli impianti di biogas della società Costantino Schiavone a Sarno, invitando il Comune a rivedere la propria posizione entro 20 giorni. L’azienda aveva presentato ricorso con istanza cautelare d’urgenza dopo l’ordinanza sindacale, scaturita da segnalazioni di presunte emissioni odorigene, lamentando un danno economico stimato in circa 500mila euro. La società precisa che non ci sono emissioni nocive e che l’impianto è gestito secondo rigorosi standard ambientali e di sicurezza, come attestato dalla recente Certificazione di Sostenibilità Ambientale rilasciata nell’agosto 2025.
La posizione dell’azienda
L’avvocato Francesco Giordano, legale della società, sottolinea che gli impianti devono essere valutati singolarmente e non come unico opificio, e che l’ordinanza comunale risulta manifestamente illegittima per mancanza di requisiti di necessità, urgenza e contingibilità. «Ora spetta al Comune attivare un procedimento tecnico-amministrativo serio, in contraddittorio con l’azienda, per evitare gravi inadempimenti e abusi di potere, con conseguenti danni economici per le casse comunali», spiega Giordano.
Prossimi passi
Il Comune dovrà adottare provvedimenti distinti per ciascun impianto, valutando attentamente gestione e conduzione, come già indicato nel ricorso depositato dall’azienda. La decisione del Tar rappresenta un passo decisivo per fare chiarezza sulla legittimità delle ordinanze comunali in materia ambientale.








