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Roccapiemonte, cittadini in coda all’aperto per l’Anagrafe: «Situazione indecorosa»

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Le file
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A Roccapiemonte gli utenti dell’Anagrafe in fila all’aperto tra freddo e disagi. La minoranza propone di utilizzare i locali dell’ex banca per garantire spazi più dignitosi. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Roccapiemonte, file al freddo per l’Ufficio Anagrafe: la minoranza chiede soluzioni immediate

A Roccapiemonte si registra una situazione che sta sollevando proteste e malumori: per accedere ai servizi dell’Ufficio Anagrafe i cittadini sono costretti ad attendere fuori dal municipio, sotto i portici di piazza Giuseppe Zanardelli, esposti alle intemperie e senza alcuna protezione adeguata. Le code si formano all’aperto, tra basse temperature e ripari di fortuna, creando un quadro giudicato «indecoroso» dal gruppo consiliare di minoranza.

La criticità è stata segnalata dai consiglieri Luisa Trezza, Giuseppe Ciancio, Giuseppina Polichetti e Giovanni Adinolfi, che denunciano i disagi vissuti soprattutto da anziani e persone con difficoltà motorie. «Sembra che il rispetto e la dignità dei cittadini siano diventati un lusso», affermano in una nota.

Il dibattito

La minoranza chiede un intervento immediato e propone di utilizzare i locali dell’ex banca, posti accanto all’attuale Ufficio Anagrafe e da anni inutilizzati. Si tratta di spazi di proprietà comunale che, secondo i consiglieri, potrebbero essere riconvertiti rapidamente, garantendo un’area d’attesa coperta, riscaldata e più rispettosa delle esigenze dell’utenza. «Non è pensabile – sostengono – che i cittadini debbano sostare in strada per accedere a un servizio pubblico».

I locali adiacenti, liberati cinque anni fa da un istituto di credito, sono stati più volte messi a bando dall’amministrazione senza trovare locatari. Da qui la richiesta di adibirli temporaneamente ad ampliamento degli uffici comunali, soluzione che — sottolineano — avrebbe costi contenuti e porterebbe benefici immediati.

Le proteste

Gli utenti lamentano non solo i disagi fisici legati all’attesa all’aperto, ma anche problemi di privacy: «Le conversazioni e le procedure vengono svolte praticamente davanti a chi è in fila», spiegano alcuni cittadini. C’è chi critica anche la decisione di spostare l’Anagrafe dal primo piano al piano terra del municipio: «Davanti all’ingresso lo spazio è minimo, entrano appena quattro persone». La richiesta è unanime: maggiore organizzazione, una gestione più attenta e condizioni di accoglienza dignitose. «Non chiediamo l’impossibile – affermano i cittadini – ma un’amministrazione che abbia a cuore il benessere delle persone».

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