Grande partecipazione a Scafati per i funerali di Pasquale Nappo, il giovane ucciso a Boscoreale: lacrime, applausi e il rombo dei motori hanno accompagnato l’ultimo saluto nella chiesa di San Francesco di Paola. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Funerali di Pasquale Nappo a Scafati: folla commossa e rombo dei motori per l’ultimo saluto
Le strade di Scafati sono state attraversate da un lungo applauso e dal rombo dei motorini, un suono che si è trasformato in grido di dolore e affetto per salutare Pasquale Nappo, il diciottenne vittima dell’omicidio avvenuto nella notte del 2 novembre in piazza Pace, a Boscoreale. Un corteo silenzioso di amici e parenti ha accompagnato il feretro fino alla chiesa di San Francesco di Paola. La bara bianca, seguita da decine di ragazzi con magliette stampate con il volto sorridente di Pasquale in smoking, è diventata simbolo di una vita spezzata troppo presto. Su ogni maglia, la frase che racchiude il sentimento di tutti: «Il tuo ricordo resterà vivo nei nostri cuori. Ci hai lasciato, ma la tua luce continuerà a illuminarci come hai sempre fatto col tuo sorriso».
Sul sagrato, uno striscione firmato dagli ultras e tre auto sportive – due Audi R8 e una Porsche GT3 – a ricordare la passione del ragazzo per i motori. All’interno della chiesa, la folla è rimasta in un silenzio carico di emozione: il padre Salvatore, la madre Carmela, la sorella Anna e tutta la famiglia, stretti nel dolore, non sono riusciti a trattenere le lacrime.
Tra i presenti anche il fratello maggiore, Antonio, scortato dagli agenti della polizia penitenziaria. A celebrare la messa, don Peppino De Luca, che conosceva Pasquale fin da bambino. Le sue parole hanno toccato il cuore dei presenti:
«Dopo la morte di Pasquale, sua madre ha detto che si era spento il sole. Ma come accadde con Gesù, anche dopo il buio tornerà la luce. Oggi ricordiamo quanto la vita sia fragile, come vasi di creta dal contenuto prezioso. Non sprechiamo questo dono».
Il sacerdote ha poi ricordato il ragazzo gentile e disponibile, sempre pronto a dare una mano ai volontari della parrocchia, e quel sorriso capace di farsi voler bene da tutti. Rivolgendosi ai giovani, ha lanciato un appello:
«Nessuna bruttura deve minacciare la vita. È fragile, ma sacra. Se dimentichiamo questo, abbiamo perso tutto».
Al termine della cerimonia, un lungo applauso ha rotto il silenzio. Subito dopo, i motori di auto e scooter si sono accesi insieme, in un ultimo, potente saluto. Mentre il cielo si illuminava di fuochi d’artificio, palloncini bianchi si alzavano in volo accompagnati dalle note di “Sta passando novembre” di Eros Ramazzotti. Così Scafati ha salutato Pasquale, con amore e dolore.








