Allarme cybersecurity in Campania: cresce la digitalizzazione, ma aumentano i rischi. Cybersecurity Sud Italia invita a rafforzare cultura e formazione. L’obiettivo, dichiara Rubino, è chiaro: “Vogliamo un Mezzogiorno che non subisca il digitale, ma lo governi. Un Sud capace di diventare un punto di riferimento nazionale per protezione dei dati e cultura cyber. Perché dietro ogni firewall c’è una persona: la difesa vera parte dalla formazione, dalla responsabilità e dal rispetto del dato. Solo così costruiremo una Campania — e un Sud — digitale, sicuro e competitivo.”
Cybersecurity in Campania: più connessione, più rischi | L’allarme di Cybersecurity Sud Italia
Continua senza sosta l’attività di Cybersecurity Sud Italia nel sensibilizzare il Mezzogiorno sui temi legati alla sicurezza digitale. Alla luce dei dati pubblicati nell’ultimo report Exprivia, il presidente dell’associazione lancia un appello: sebbene nell’ultimo trimestre gli attacchi informatici siano diminuiti del 10% a livello nazionale, la Campania e il Sud restano tra le aree più vulnerabili.
“Da luglio a settembre in Italia sono state registrate 1.161 minacce informatiche, di cui 1.033 veri e propri attacchi. È un dato in calo rispetto al trimestre precedente, ma parliamo comunque di oltre mille episodi. È come dire che piove meno, ma il temporale è ancora in corso. E la Campania — tra le regioni più digitalizzate del Sud — sta diventando sempre più esposta”, afferma il presidente di Cybersecurity Sud Italia, l’avvocato Alessandro Rubino.
Il comparto maggiormente colpito
Il comparto maggiormente colpito continua a essere quello dei servizi digitali: cloud, piattaforme di pagamento, infrastrutture di rete e sistemi crypto. Seguono finanza, tecnologia, commercio e Pubblica Amministrazione. “Le tecniche utilizzate sono note ma sempre più sofisticate: phishing, malware e furti di dati. Spesso le violazioni vengono individuate tardi, amplificando i danni”, osserva Rubino.
Campania, Sicilia e Puglia stanno guidando il processo di digitalizzazione nel Mezzogiorno, ma l’aumento dei collegamenti porta con sé anche un incremento delle superfici vulnerabili. “Non possiamo far avanzare l’innovazione senza costruire prima una solida cultura della sicurezza”, sottolinea il presidente.
Cybersecurity Sud Italia prosegue quindi nelle attività formative rivolte a scuole, amministrazioni pubbliche, imprese e cittadini. “La tecnologia evolve più rapidamente della consapevolezza. Ogni giorno incontriamo realtà che investono in strumenti digitali ma non nelle competenze per difenderli. Il nostro ruolo è colmare questo gap.”
L’obiettivo
Accanto alle normative di riferimento — NIS2 e DORA — l’associazione ribadisce che il rispetto formale delle regole non basta. “La sicurezza informatica non è solo adempimento. È una mentalità, un impegno comune e un investimento nella società.” L’obiettivo, conclude Rubino, è chiaro: “Vogliamo un Mezzogiorno che non subisca il digitale, ma lo governi. Un Sud capace di diventare un punto di riferimento nazionale per protezione dei dati e cultura cyber. Perché dietro ogni firewall c’è una persona: la difesa vera parte dalla formazione, dalla responsabilità e dal rispetto del dato. Solo così costruiremo una Campania — e un Sud — digitale, sicuro e competitivo.”









