Cronaca

Ristorazione scolastica, Parma prima in Italia: cresce il biologico e calano i cibi processati

Battipaglia mensa scolastica
Immagine di repertorio
Battipaglia mensa scolastica

La mensa più virtuosa d’Italia è quella di Parma, mentre Grosseto si aggiudica la maglia nera. A rivelarlo è il decimo report di “Foodinsider”, l’osservatorio civico che da dieci anni analizza la qualità dei menù scolastici, valutando la frequenza degli alimenti, l’equilibrio nutrizionale e l’impatto ambientale delle scelte proposte ai bambini.

Ristorazione scolastica, Parma prima in Italia

Dalla ricerca emerge un quadro complessivamente positivo, ma con forti differenze tra Nord e Sud del Paese. Uno dei dati più critici riguarda la misurazione degli sprechi, effettuata solo in due mense su tre. Tuttavia, gli indicatori di qualità mostrano un miglioramento strutturale nella gestione dei pasti e nell’attenzione agli aspetti salutistici.

Il biologico è in costante crescita: quasi la metà dei menù propone oltre 22 prodotti bio a settimana, mentre solo il 5% delle mense ne utilizza meno di nove. I legumi compaiono in 94% dei menù, confermandosi come alimento base nella dieta scolastica, e si registra un aumento della varietà dei cereali e dell’uso di prodotti integrali, con una progressiva riduzione della carne rossa.

Un segnale incoraggiante arriva anche dal calo dei cibi processati: bastoncini di pesce, tonno in scatola e formaggi spalmabili compaiono oggi nel 73% dei menù, contro il 79% di cinque anni fa. Cresce invece la presenza del pesce fresco, passato dal 31% al 44% in due anni.

Resta invece da migliorare l’offerta di prodotti a chilometro zero: il 40% dei Comuni ne utilizza pochi o nessuno, anche se aumenta la quota di amministrazioni che inseriscono stabilmente più di dieci prodotti locali a settimana.

«Per superare il rifiuto dei legumi e favorire un approccio curioso verso nuovi sapori, bisogna considerare i bambini come onnivori diffidenti», spiega Francesca Rocchi, vicepresidente di Foodinsider, sottolineando l’importanza di “assaggi guidati, ricette familiari e tempo per imparare nuovi gusti”.

Il report evidenzia inoltre che solo il 21% dei Comuni gestisce internamente le cucine scolastiche, mentre il 57% ricorre ad appalti esterni e il 22% a formule miste. Secondo gli esperti di Foodinsider, le mense comunali mantengono però una maggiore cura nella preparazione dei piatti grazie a un controllo diretto delle attività.

Tra le prime dieci città italiane, nove appartengono al Centro-Nord e una sola al Sud, Lecce. «Dopo dieci anni di indagine possiamo dirlo con certezza: le leve per garantire qualità e sostenibilità delle mense sono alla portata di tutti», conclude la presidente di Foodinsider, Claudia Paltrinieri.

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