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Sigarette, aumento graduale del prezzo dal 1° gennaio 2026: pochi centesimi fino a 1,50 euro a pacchetto

Immagine di repertorio
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A partire dal 1° gennaio 2026, il prezzo delle sigarette subirà un incremento graduale, confermato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al termine della conferenza stampa dedicata alla nuova manovra 2026. La misura rientra nel quadro delle entrate necessarie per finanziare la legge di bilancio, stimata in 18,7 miliardi di euro, e sarà accompagnata da altre fonti di gettito, come tagli ai ministeri e nuove imposte sulle banche.

Sigarette, aumento graduale del prezzo dal 1° gennaio 2026

Secondo le ricostruzioni, gli aumenti saranno programmati anche per il 2027 e il 2028, con incrementi progressivi e limitati per la maggior parte dei prodotti. Tuttavia, per alcune sigarette più costose, l’aumento potrebbe arrivare fino a 1,50 euro per pacchetto. Le cifre definitive non sono ancora state comunicate ufficialmente, e gli incrementi saranno applicati sulla base delle decisioni delle aziende produttrici e distributrici, pur sotto l’influenza della fiscalità statale.

Accise e tassazione: il peso dello Stato sul prezzo delle sigarette

Il meccanismo principale di regolazione dei prezzi è rappresentato dalle accise, integrate dall’IVA. Lo scorso anno, le accise sui tabacchi hanno garantito allo Stato circa 11 miliardi di entrate. L’accisa è composta da due parti: una fissa, pari a 29,5 euro ogni mille sigarette (circa 59 centesimi a pacchetto), e una variabile, pari al 49,5% del prezzo di vendita. L’IVA del 22% si somma a queste imposte, determinando che circa il 70% del prezzo finale di ciascun pacchetto finisca nelle casse dello Stato, oltre alla quota fissa.

L’incremento dei prezzi programmato dal governo italiano è legato anche alla direttiva europea sulla tassazione dei tabacchi, attualmente in aggiornamento. La riforma comunitaria prevede un aumento delle accise e la possibilità che parte dei proventi venga versata nel bilancio europeo. Per evitare un effetto-shock, l’esecutivo italiano adotterebbe un aumento graduale dei prezzi nei prossimi tre anni, anticipando le modifiche richieste dall’UE.

Impatto per i consumatori

Gli aumenti saranno mediamente contenuti per la maggior parte dei pacchetti, limitati a pochi centesimi, mentre alcune sigarette di fascia alta subiranno incrementi più significativi, fino a 1,50 euro. L’obiettivo è bilanciare la necessità di maggiori entrate fiscali con la gradualità per i consumatori, evitando aumenti bruschi e improvvisi che potrebbero avere effetti immediati sul mercato.

In sintesi, dal 2026 in poi, i fumatori italiani dovranno fare i conti con prezzi in aumento, in linea con le strategie fiscali nazionali e con gli obblighi comunitari in materia di accise sui tabacchi.

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