Un uomo di 77 anni è rimasto per tre giorni su una barella nel pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, in attesa di un posto letto. Il paziente, affetto da polmonite e reduce da un intervento per melanoma, è sottoposto a terapia antibiotica endovenosa. A prendersi cura di lui, in assenza di personale disponibile, sono stati i familiari, che hanno provveduto anche al cambio delle lenzuola come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Emergenza al Ruggi: anziano su barella da tre giorni
La vicenda è stata segnalata da Mario Polichetti, ex primario di gravidanze a rischio del Ruggi e attuale responsabile nazionale Sanità dell’Udc, che ha denunciato la situazione come «un fatto inaccettabile in un ospedale pubblico nel 2025». Polichetti ha sottolineato come «lasciare un paziente anziano per giorni su una barella, senza un’adeguata assistenza e con risposte evasive da parte della struttura, rappresenti una ferita alla dignità umana e professionale». L’ex primario ha poi lanciato un appello per un intervento urgente: «Serve potenziare il personale, aumentare i posti letto e migliorare la gestione dei flussi nei pronto soccorso. La disorganizzazione non può diventare la regola».
Secondo i dati aggiornati della direzione sanitaria, la dotazione organica del pronto soccorso e del reparto di osservazione breve intensiva del Ruggi è attualmente di 14 medici, integrata da unità provenienti dalla medicina d’urgenza. Nei presidi ospedalieri collegati, i camici bianchi in servizio nei pronto soccorso sono 17. Numeri che, dopo i recenti pensionamenti, restano ben al di sotto delle necessità operative. L’Asl ha infatti richiesto 84 nuovi medici nell’ambito del concorsone regionale per il reclutamento di personale specializzato in emergenza-urgenza.
Il volume di accessi al pronto soccorso del Ruggi resta tra i più alti della regione. Nel 2024, l’azienda ospedaliera universitaria ha registrato circa 170mila arrivi, di cui 78mila nel solo presidio di via San Leonardo. La media giornaliera supera i 200 accessi, con oltre 17mila ricoveri complessivi all’interno dell’azienda e 12mila riferiti al Ruggi.
I tempi medi di attesa per il trasferimento in reparto superano ampiamente le otto ore previste dalle linee guida: 19 ore in media per l’intera azienda e 16 per il presidio principale. Circa il 2,5 per cento dei pazienti resta in osservazione per oltre 48 ore, un dato inferiore alla soglia critica segnalata da Agenas (7,1-12,3 per cento), ma che non cancella la percezione di un sistema sotto pressione.
A livello provinciale, gli accessi ai pronto soccorso sfiorano i 390mila l’anno: 300mila sono classificati come codici verdi, mentre solo 100mila riguardano emergenze trasportate dal 118. L’alto numero di accessi impropri contribuisce al sovraffollamento e riflette le difficoltà del territorio nel garantire un’efficace presa in carico dei pazienti, aggravando così la crisi strutturale che investe il sistema sanitario campano