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Linea d’Ombra Festival compie trent’anni: a Salerno otto giorni di cinema, incontri e diritti

Linea d’Ombra Festival compie trent’anni: a Salerno otto giorni di cinema, incontri e diritti
Linea d'Ombra

Dal 8 al 15 novembre 2025, Salerno ospiterà la trentesima edizione del Linea d’Ombra Festival, appuntamento di riferimento per il cinema e le arti visive contemporanee. Otto giornate di proiezioni, dibattiti e incontri con registi e protagonisti internazionali animeranno la città, nel segno del tema scelto per quest’anno: “Diritti/Rights – Il diritto a sapere”.

Linea d’Ombra Festival compie trent’anni

Il festival, diretto da Peppe D’Antonio e Boris Sollazzo, rinnova il suo impegno nel coniugare cultura e riflessione civile, proponendo il sapere come strumento di dialogo e di pace. “La condivisione del sapere è un potente veicolo di legame anche tra le diversità”, si legge nella presentazione ufficiale dell’edizione, che invita a una mobilitazione culturale capace di contrastare ignoranza e conflitti.

Tre le sezioni competitive della XXX edizione: Passaggi d’Europa_30, con sei lungometraggi europei di finzione; Corto Europa_30, che presenta ventuno cortometraggi tra fiction, animazione e documentario; e UniFest, riservata a dieci opere realizzate da studenti universitari di tutto il mondo.

Il Linea d’Ombra 2025 renderà omaggio al regista israeliano Eran Riklis, a cui sarà consegnato il premio alla carriera per il suo sguardo attento alle storie e alle tensioni del Medio Oriente. Autore di film di rilievo internazionale, Riklis parteciperà a un incontro con il pubblico e sarà protagonista della Maratona Notturna, durante la quale verranno proiettati alcuni dei suoi titoli più noti, tra cui Il giardino dei limoni (2008), La sposa siriana (2004) e Leggere Lolita a Teheran (2024).

Accanto ai concorsi ufficiali, il programma prevede una ricca sezione Fuori Concorso con anteprime, omaggi e incontri. Tra gli appuntamenti in evidenza, al Cinema Fatima, la proiezione del documentario I bambini di Gaza di Loris Lai (2024), seguita da un dibattito con Maria Rosaria Greco, curatrice della rassegna Femminile Palestinese, e Omar Suleiman, regista e attivista della Comunità Palestinese Campania.

Spazio anche alla creatività locale con OpenSpace, la vetrina dedicata alle produzioni campane — in particolare della provincia di Salerno — tra cortometraggi, documentari, videoclip e opere realizzate con tecniche di animazione, anche tramite intelligenza artificiale.

Il festival sarà arricchito da talk, masterclass e incontri di formazione sulle nuove frontiere dell’audiovisivo, confermando la sua vocazione di luogo di confronto culturale e crescita professionale.

L’identità visiva della trentesima edizione porta la firma di Roberto Policastro di Doppiavù: una mela, simbolo universale di conoscenza, corrosa nel suo nucleo, immagine di un sapere tradito e ferito dai conflitti e dall’ignoranza. Un segno forte per un festival che, anche nel suo trentennale, sceglie di guardare al futuro con il linguaggio universale del cinema e della cultura.

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