Cronaca Salerno, Salerno

Beccaria di Milano, indagine per torture sui detenuti: coinvolto agente del Salernitano

foto di repertorio

Un’inchiesta sconvolgente scuote l’Istituto Penitenziario Minorile “Cesare Beccaria” di Milano, dove sarebbero avvenuti pestaggi e torture ai danni di 33 ex detenuti. Tra i 42 indagati figura anche un agente originario del Salernitano, Donato Bamonte, 37 anni, nato a Nocera Inferiore e residente a Roccadaspide. Il giudice per le indagini preliminari di Milano, Nora Lisa Passoni, ha firmato l’ordinanza di ammissione dell’incidente probatorio, richiesta dalla Procura, per accertare le accuse nei confronti degli agenti coinvolti nei presunti maltrattamenti.

Le accuse: violenze fisiche e psicologiche su minori e detenuti

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, diversi agenti della Polizia Penitenziaria avrebbero maltrattato, insultato e picchiato i giovani reclusi, spesso condotti in stanze prive di telecamere per essere pestati in gruppo. Le presunte vittime sarebbero state immobilizzate con le manette e lasciate per ore in celle di isolamento, in alcuni casi senza vestiti, dopo aver subito percosse.

Tra gli episodi più gravi emerge quello del 24 aprile 2021, quando Bamonte e un altro agente avrebbero aggredito un detenuto che aveva tentato il suicidio. Dopo avergli slegato il cappio, l’uomo lo avrebbe schiaffeggiato e colpito con calci alla pancia, per poi minacciarlo dicendogli di voler “mangiargli il cuore”. Il giovane, successivamente condotto in isolamento, riportò ferite all’orecchio e al dorso.

Violenza e abusi: gli altri episodi contestati

L’inchiesta documenta anche altri episodi di violenza. Il 25 dicembre 2023, Bamonte insieme ad altri colleghi avrebbe colpito con calci e pugni due detenuti che avevano ingoiato delle pile nel tentativo di evadere durante un trasferimento in ospedale. In un altro episodio, datato 19 febbraio 2024, l’agente avrebbe lesionato il timpano di un ragazzo con uno schiaffo violentissimo in una stanza priva di luci e finestre.

I reati contestati e il procedimento in corso

Le accuse mosse agli indagati comprendono maltrattamenti aggravati, tortura aggravata, lesioni personali, abuso di potere, falso ideologico e una tentata violenza sessuale nei confronti di un detenuto. Secondo la Procura, i reati sarebbero stati commessi dal 2022 in poi, con numerose vittime minorenni e straniere.

Sono 33 i giovani detenuti che hanno fornito testimonianze dettagliate sui presunti abusi. L’udienza preliminare, fissata per il 30 ottobre, servirà a definire il calendario degli incontri e a organizzare l’ascolto delle vittime nel corso dell’incidente probatorio.

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