Prosegue la lotta contro gli illeciti ambientali nel bacino del Sarno. Un imprenditore 57enne di Nocera Inferiore, titolare di un’azienda meccanica, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver sversato illegalmente nel fiume Sarno e nel suo affluente Rio Sguazzatoio liquidi inquinanti e residui provenienti dai servizi igienici della ditta.
La condanna e il rinvio a processo
L’uomo era già stato colpito da un decreto penale di condanna, con una sanzione di 15mila euro di ammende. L’imprenditore aveva tentato di opporsi, ma la sua richiesta è stata respinta, costringendolo ora ad affrontare un processo penale.
Le indagini del NOE
L’attività illecita risale al 2022, quando l’azienda finì nel mirino dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE). Le indagini, coordinate dalla Procura di Nocera Inferiore, hanno accertato sversamenti continui e non autorizzati che hanno aggravato il già pesante inquinamento del Sarno, le cui acque contaminate raggiungono anche il mare. Il Rio Sguazzatoio è risultato uno dei principali ricettacoli degli scarichi abusivi.
La difesa dell’imputato
Secondo la linea difensiva, i materiali inquinanti sarebbero stati prodotti da un altro imprenditore, con il quale l’imputato avrebbe condiviso gli scarichi. Una tesi che dovrà ora essere valutata in sede processuale.
La Procura e la tutela ambientale
La Procura di Santa Maria Capua Vetere, insieme ai Carabinieri del Nucleo Tutela Ambientale di Nocera Inferiore e Avellino, ha coordinato le operazioni che hanno portato alla denuncia dell’imprenditore. Le autorità ribadiscono che la priorità resta la tutela del demanio idrico e la salubrità delle acque, minacciate da pratiche abusive che mettono a rischio ecosistemi e salute pubblica.