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Perché a Salerno si dice che San Matteo ha due facce: origini e significato della tradizione

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Foto Massimo Pica
Foto Massimo Pica

La fama di “San Matteo dalle due facce” a Salerno è legata a una leggenda popolare che combina elementi religiosi, storici e folcloristici. La locuzione non ha nulla a che vedere con una rappresentazione reale del santo, ma deriva da alcune tradizioni iconografiche e dalla cultura locale.

Perché a Salerno si dice che San Matteo ha due facce

Secondo la tradizione, nella cattedrale di Salerno, dedicata a San Matteo, si conserva una statua del santo che, a seconda dell’angolazione da cui viene osservata, sembra avere due espressioni diverse: una più serena e accogliente, l’altra più severa e riflessiva. Questo particolare ha dato origine al modo di dire popolare secondo cui il santo avrebbe “due facce”, simboleggiando la duplice capacità di essere misericordioso ma anche giudicante, riflettendo la natura complessa del suo ruolo di evangelista e patrono della città.

Un’altra interpretazione, più legata alla tradizione folcloristica, vuole che il riferimento alle “due facce” sia metaforico, collegato alla vita stessa dei cittadini e alla festa patronale: San Matteo, protettore della città, è percepito come colui che sa essere indulgente con i giusti ma severo con chi viola la legge o la morale comune.

Questa dicitura si è diffusa soprattutto nei racconti popolari e nei detti locali, diventando parte del patrimonio culturale della città, tanto da comparire in conversazioni, guide turistiche e celebrazioni religiose.

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