Novità per la tassa sui rifiuti a Salerno. L’amministrazione comunale ha scelto di intervenire sulla parte variabile della Tari, come richiesto dall’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), introducendo una rimodulazione che differenzia gli effetti a seconda della composizione dei nuclei familiari e delle dimensioni delle abitazioni come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Tari, a Salerno cambiano le regole
Secondo quanto spiegato dal presidente della commissione Finanze del Consiglio comunale, Fabio Polverino, la nuova impostazione comporterà una diminuzione del tributo per le famiglie con tre o più componenti e una riduzione più consistente per i nuclei che vivono in case di superficie medio-grande. Al contrario, aumenti interesseranno soprattutto i nuclei monofamiliari e bifamiliari che risiedono in abitazioni di piccole o medie dimensioni. Una “distorsione” che, osservano i tecnici, si lega al meccanismo stesso della quota variabile, calcolata in base al numero di componenti e ai metri quadrati dell’immobile.
I numeri
Polverino ha sottolineato che il costo complessivo del servizio di smaltimento per il 2024 è sceso a 39 milioni e 960mila euro, con un risparmio di quasi 600mila euro rispetto all’anno precedente. Un risultato che l’amministrazione attribuisce al miglioramento della raccolta differenziata e alla riduzione del rifiuto indifferenziato. «Questo ci ha consentito – ha dichiarato – di garantire risparmi tangibili a una parte significativa delle famiglie residenti».
Per fronteggiare le critiche dell’opposizione, l’amministrazione evidenzia l’introduzione del cosiddetto Bonus sociale rifiuti, che prevede una riduzione del 25% della Tari per le famiglie con Isee fino a 9.530 euro o fino a 20mila euro nel caso di nuclei con quattro figli a carico. Lo sconto viene applicato direttamente in bolletta senza necessità di presentare domanda. Polverino ha precisato che Salerno è tra i pochi Comuni in Italia ad aver adottato da subito questo strumento, grazie al lavoro dell’Ufficio Tributi, che ha incrociato i dati Inps per individuare automaticamente i beneficiari.
La componente perequativa
Per finanziare il Bonus, il Governo ha introdotto una quota nazionale di 6 euro (UR3a), obbligatoria per tutti gli utenti. L’importo viene aggiunto alla bolletta e successivamente versato dai Comuni allo Stato tramite la Cassa per i servizi energetici e ambientali. Questo contributo colpisce indistintamente tutte le utenze, comprese quelle già soggette agli aumenti.
Il provvedimento non ha mancato di suscitare polemiche. Il capogruppo di Forza Italia, Roberto Celano, ha accusato la maggioranza di penalizzare i nuclei più piccoli. Replica Polverino: «Non abbiamo colpito le fasce deboli, che invece sono tutelate dal Bonus rifiuti. Gli aumenti riguardano una percentuale molto bassa della popolazione, mentre la maggioranza dei salernitani vedrà benefici o riduzioni della Tari».