Cronaca Salerno

Indignazione nel Salernitano: cagnolino sottratto ad una famiglia e ferito con un colpo di pistola

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Sconcerto in provincia di Salerno dove un cane rubato a San Gregorio Magno è stato ritrovato dopo due settimane a Campagna ferito con un colpo di pistola e in “condizioni pietose” come denunciato dal nipote del proprietario del cucciolo. Il giovane ha raccontato l’accaduto sui social lanciando un appello: “Smettetela di trattare gli animali come oggetti”.

Cane rubato e ferito con un colpo di pistola: ritrovato in provincia di Salerno

Anthony Lordi, nipote del proprietario del cagnolino, ha ricostruito la vicenda attraverso un post pubblicato sui social spiegano che circa venti giorni fa, durante l’ultimo giorno della Baccanalia il cane dello zio era stato rubato a San Gregorio Magno

“Per quindici lunghissimi giorni non abbiamo avuto sue notizie, fino a quando non è stato ritrovato a Campagna, lontano da casa, ferito da un colpo di arma da fuoco e in condizioni pietose.” racconta amareggiato.

“Mi sono speso in prima persona, senza esitare, per riportarlo a casa. Dopo tanta fatica e un dispendio di circa 200 euro, oggi il cane è salvo. Ma ciò che ha subito – e ciò che abbiamo vissuto tutti noi che gli vogliamo bene – non potrà essere dimenticato.” spiega.

“E ora mi rivolgo a chi ha compiuto questo gesto vile: Perché? Qual è stata la motivazione? Cosa vi ha spinto a strappare un animale dal suo ambiente, dai suoi affetti, dalla sua famiglia… per poi ridurlo in quello stato? – aggiunge – Ve lo dico con fermezza: io non vi perdono. Non perdono chi maltratta, abbandona, ferisce o abusa di animali. Non perdono chi si diverte a spezzare vite innocenti e indifese. Questa vicenda ha profondamente turbato la mia serenità. La rabbia che provo è quella di chi vede calpestata la dignità di esseri viventi che non hanno voce per difendersi.”

“Smettetela! Smettetela di trattare gli animali come oggetti. Gli animali sono anime pure, che meritano rispetto, amore e protezione. Se non siete capaci di amarli, almeno lasciateli in pace, finché non sarà troppo tardi per rimediare. Questo messaggio è un appello ma anche un avvertimento: la coscienza di un paese si misura da come tratta i più deboli. E noi campagnesi abbiamo un cuore grande. Ma c’è qualcuno che non ha questi privilegi..” conclude il giovane.

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