A Battipaglia si ripetono i ritardi in ambito scolastico, la denuncia di Civica Mente: “a pagarne il prezzo sono sempre le famiglie”. “Anche quest’anno l’avvio dell’anno scolastico nella nostra città si presenta con gravi disservizi che ricadono direttamente sulle famiglie e sugli studenti.”spiegano dal movimento politico.
Battipaglia, anche quest’anno ritardi in ambito scolastico: la denuncia di Civica Mente
Ad esempio, la mensa scolastica, servizio fondamentale per garantire il tempo pieno e un diritto allo studio dignitoso, non sarà attiva prima della metà di ottobre. Un ritardo ormai cronico che costringe genitori ed alunni ad organizzarsi autonomamente per oltre un mese, con costi e difficoltà che non possono più essere considerati “normali”.
Altrettanto grave è l’assenza, a pochi giorni dalla riapertura delle scuole, del bando per i voucher destinati agli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado: un sostegno essenziale, di cui però non vi è ancora traccia.
Mentre sul fronte dell’assistenza specialistica agli studenti diversamente abili la comunicazione è arrivata solo per un caso fortuito: le famiglie dovranno presentare domanda entro il 10 settembre, le richieste tardive verranno accolte solo con “riserva” e in base alle risorse disponibili. Un approccio che mette a rischio i diritti degli studenti più fragili, trasformando ciò che dovrebbe essere un diritto garantito in una lotteria amministrativa.
L’attacco all’Amministrazione Comunale
“Mentre le istituzioni si rimpallano responsabilità. La Sindaca che indica la dirigente, la dirigente che denuncia la solitudine nel gestire il carico burocratico, resta un fatto: ogni anno la scuola comincia a settembre e ogni anni i servizio non sono ancora pronti.” denunciano ancora da Civica Mente.
“A questi problemi sulla gestione dei servizi, si aggiungono i tempi infiniti dei cantieri relativi alla ricostruzione dei nuovi edifici scolastici, il cui esempio più vergognoso è costituito dal nuovo istituto comprensivo Francesco Fiorentino”. proseguono.
“A pagare il prezzo di ritardi, inefficienze e scaricabarile sono sempre e solo i cittadini, che vedono negati servizi fondamentali e costretti a supplire, con fatica e spese aggiuntive, alle mancanze dell’amministrazione. – attaccano – La comunità scolastica merita rispetto, programmazione e certezze: la scuola non può e non deve essere trattata come un’emergenza annuale.”