A Nocera Inferiore, 21 persone sono finite a processo in quanto accusate di sfruttamento dell’immigrazione clandestina e prostituzione forzata. L’inchiesta è stata avviata nel 2003 ed ha ricostruito un sistema delinquenziale che trasformava giovani donne in badanti o prostitute. Oltre 26 le vittime accertate, ma il numero reale sarebbe molto più alto.
Nocera, sfruttamento dell’immigrazione clandestina e prostituzione: 21 a processo
Un’organizzazione criminale che gestiva l’arrivo clandestino di uomini e donne provenienti da Russia, Ucraina, Romania e Polonia, destinandoli a lavori sottopagati o, nel caso delle ragazze, alla prostituzione. È il quadro emerso dall’inchiesta della Procura di Nocera Inferiore, che ha portato a processo 21 persone accusate di associazione a delinquere e sfruttamento dell’immigrazione clandestina.
Secondo gli investigatori, i migranti venivano accolti in un appartamento di via Porta Romana a Nocera Superiore e costretti a pagare somme tra i 200 e i 500 euro. L’attività era mascherata da una presunta agenzia di collocamento. Dopo l’attesa, gli stranieri venivano smistati verso famiglie o datori di lavoro, con un “prezzo” di cessione compreso tra i 400 e i 500 euro. Se non graditi, potevano essere “restituiti”.
Gli uomini venivano impiegati come muratori, operai o colf, mentre le donne più giovani erano spesso destinate a lavori come spogliarelliste o costrette a prestazioni sessuali. Le intercettazioni raccolte da carabinieri di Avellino e polizia di Nocera hanno documentato anche il caso di una donna segregata per giorni in casa e vittima di violenza sessuale da parte di un imputato.
Il sistema, che generava un giro d’affari milionario, era gestito da un pregiudicato di Nocera Inferiore per l’area dell’Agro e da un commerciante nell’Irpinia. Il procedimento giudiziario, che riguarda fatti risalenti al 2003 e diffusi in diverse zone d’Italia, riprenderà a marzo con le ultime testimonianze prima della chiusura dell’istruttoria.