Introdotto anche nel campionato di Serie C il cosiddetto “salary cap”: dalla stagione 2025-2026 le società non potranno spendere oltre il 55% dei ricavi in stipendi. Misura sperimentale per evitare crisi e fallimenti.
Serie C, introdotto il “salary cap”
Novità storica per la Serie C: dal campionato 2025/26 entrerà in vigore il “salary cap”, un tetto salariale che limiterà le spese per gli ingaggi al 55% dei ricavi di ciascun club. Il provvedimento, ispirato a modelli già utilizzati in discipline come basket e football americano, nasce con l’obiettivo di contenere i costi, ridurre il rischio di fallimenti e garantire maggiore sostenibilità economica a una categoria in cui i bilanci in rosso sono ormai diffusi.
“Dobbiamo mettere un freno alle spese per evitare il collasso della categoria – ha dichiarato il presidente di Lega Pro Matteo Marani –. Senza basi patrimoniali solide, il calcio non può andare avanti”. La misura sarà sperimentale nella stagione 2025/26, per poi diventare definitiva dal 2026/27. In questa prima fase non sono previste penalizzazioni sportive: le società che supereranno il limite saranno punite con sanzioni economiche. Il tetto sarà adattato ai ricavi effettivi di ogni club, per renderlo più equo e applicabile.
