«Dopo anni di insulti reciproci, finiranno per allearsi pur di sommare voti, ma i cittadini campani non si faranno ingannare». È quanto dichiara il senatore Antonio Iannone, commissario regionale di Fratelli d’Italia in Campania, commentando l’ipotesi di un’intesa tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle in vista delle prossime tornate elettorali.
Campania, Iannone (FdI): “Campo largo? Solo alleanza dell’incoerenza”
Secondo il parlamentare, l’accordo in via di costruzione tra le due forze politiche rappresenta «la saldatura della peggiore politica mai vista al Sud», una commistione tra «l’assistenzialismo del Reddito di cittadinanza» e «il clientelismo che trasforma i diritti in elemosina». Un’intesa, accusa Iannone, che sarebbe priva di coerenza e fondata su opportunismi elettorali.
«I Cinque Stelle – prosegue – non si fanno più scrupoli ad allearsi con chi ha figure agli arresti domiciliari, come nel caso di Franco Alfieri, o con amministratori di Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, come accaduto con Marino a Caserta. Il PD, dal canto suo, si allea con chi ha pubblicamente definito “incompetente” e “inconcludente”». Un riferimento diretto ai contrasti pregressi tra esponenti dem e il Movimento.
Al centro della polemica, anche la figura del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. «Sbraita contro tutti – attacca Iannone – ma sotto banco cerca di negoziare il proprio trattamento di fine rapporto, anche a discapito dei suoi fedelissimi. Il cosiddetto ‘campo largo alla campana’ è il trionfo dell’incoerenza, della mancanza di morale pubblica e dell’ipocrisia politica: un’armata Brancaleone che tenta di unire tutto e tutti solo per rifilare un’altra fregatura agli elettori».
Il senatore sottolinea come, a suo avviso, la somma dei voti non corrisponda a un effettivo consenso popolare: «I voti non si sommano, si sommano solo le colpe», afferma. E punta il dito contro le criticità della gestione regionale: «Se la Campania è agli ultimi posti per sanità, lavoro, trasporti, tutela ambientale, utilizzo dei fondi europei e in tutti gli indicatori sociali ed economici, la responsabilità è del PD che ha sostenuto De Luca e della finta opposizione del Movimento 5 Stelle».