Si è spento in silenzio, con la riservatezza che lo ha sempre contraddistinto, Lelio Schiavone, figura centrale nella storia culturale di Salerno. Aveva da poco compiuto 94 anni. L’ultimo saluto è previsto oggi, alle ore 17, con una cerimonia discreta presso il cimitero cittadino. Intellettuale raffinato e operatore culturale instancabile, Schiavone è stato protagonista di una lunga stagione artistica e civile, orientata alla promozione di un’arte indipendente, estranea alle logiche del potere, distante dai compromessi del mercato e dal frastuono dell’effimero come racconta Il Mattino.
Salerno, addio a Lelio Schiavone: oggi l’ultimo saluto
Fondatore della storica galleria “Il Catalogo”, inaugurata nel 1968 con una mostra di Corrado Cagli, Schiavone ha contribuito in modo decisivo a trasformare Salerno in un centro di dialogo culturale. Il suo impegno è sempre stato coerente con una visione dell’arte come espressione autentica e rigorosa, alimentata da una tensione morale. La galleria, nata in via De Luca, fu battezzata da Alfonso Gatto, poeta e amico fraterno, in una serata memorabile al Vicolo della Neve, animata da intellettuali di spicco come Mario Napoli, Bruno Fontana, Antonio Castaldi e Angelo Trimarco, ma anche da figure del mondo sportivo come Josè Altafini e Beppe Chiappella.
“Se solo questa città avesse memoria”, scriveva Mariano Ragusa nel 2018, a cinquant’anni dalla fondazione de “Il Catalogo”, nel volume 50 anni in foto, curato da Paola Capone. Una frase che torna oggi, nel ricordo di un uomo che ha lasciato un’impronta profonda sul tessuto culturale cittadino. Sotto la sua guida, la galleria è divenuta anche casa editrice e luogo di confronto tra pensiero critico, arte e letteratura. Tra gli ospiti: Paolo Ricci, Filiberto Menna, Achille Bonito Oliva, Francesco Durante, Michele Prisco, Vasco Pratolini, Diego De Silva, e tanti altri nomi della cultura italiana del Novecento. Non meno significativo il contributo dato alla pittura, con esposizioni di grandi maestri come Renato Guttuso, Ottone Rosai, Mario Mafai, Sergio Vecchio, Pietro Lista e Paolo Signorino.
Figlio di Matteo Schiavone, uno dei fondatori della Salernitana – squadra di cui era appassionato tifoso insieme al Milan – Lelio ha vissuto la cultura come missione civile. La sua attività ha preso forma già negli anni Cinquanta, nella Salerno del dopoguerra, con l’esperienza della Libreria Macchiaroli e i “Giovedì del Lettore”. Ancora giovanissimo, fondò un Circolo del Cinema insieme a Nino Carbè e Bruno Anastasio, collaborando con Ignazio Rossi, figura di riferimento del Festival del Cinema di Salerno. Negli anni Sessanta, con Feliciano Granati, diede vita alla galleria “L’Incontro” di via Mercanti, preludio alla nascita de “Il Catalogo” e all’inizio dell’amicizia con Gatto.
Iscritto al Partito Comunista Italiano, Schiavone ha unito impegno politico e passione artistica, mantenendo sempre salda la sua indipendenza intellettuale. La galleria da lui fondata è stata dichiarata nel 2002 “patrimonio nazionale da salvaguardare” dalla Soprintendenza ai Beni Archivistici della Campania. Un’eredità che oggi prosegue grazie all’impegno di Antonio Adiletta, suo collaboratore storico e custode di un pensiero che ha fatto della cultura un atto di resistenza.