Il calciatore Mario Giannini denuncia un assegno postdatato e non valido ricevuto dall’US Angri. La Procura Federale FIGC ha immediatamente aperto un’indagine: convocazione in vista per il giovane atleta. Lo riporta SalernoToday.
Angri, assegno “sospetto” a un calciatore: si indaga
La Procura Federale della FIGC ha avviato un primo approfondimento sul caso che vede coinvolto Mario Giannini, calciatore casertano classe 2001 originario di Mondragone. L’atleta, tesserato con L’Aquila Calcio ma ceduto in prestito all’US Angri, ha denunciato – con il supporto dell’avvocato Riccardo Rosa – di aver ricevuto un assegno postdatato non incassabile. L’organo inquirente federale ha inviato una comunicazione via email al giovane calciatore, chiedendo un primo contatto telefonico, al quale dovrebbe seguire un incontro formale per ascoltare la sua versione dei fatti e aprire ufficialmente l’indagine.
Il contesto
Secondo quanto riportato da Giannini, nel contratto siglato per la stagione 2024/2025 era previsto un compenso annuo di 6.500 euro, da corrispondere in rate mensili. Tuttavia, il direttore generale dell’US Angri, Armando Lanzione, avrebbe consegnato un assegno postdatato di 5.400 euro, da incassare solo al 30 giugno 2025, a garanzia dell’intera somma in caso di mancati versamenti mensili.
Al momento della verifica del titolo, però, l’assegno è risultato segnalato come smarrito, sottratto o bloccato, rendendolo di fatto non valido. Da qui la denuncia ai Carabinieri e l’attenzione ora ufficialmente avviata anche da parte della giustizia sportiva. Il caso potrebbe aprire un nuovo fronte di indagine sulle pratiche contrattuali all’interno di alcune realtà calcistiche minori.