Diventano definitive le condanne a sei anni di reclusione per due uomini coinvolti in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti con base operativa in Spagna e destinazione finale le province di Napoli e Salerno. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dalle difese, confermando le pene già inflitte in secondo grado a un 43enne originario di Scafati e a un 59enne residente in provincia di Treviso come riportato da Il Mattino.
Traffico di droga dalla Spagna: condanne definitive per due imputati
L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha permesso di ricostruire un articolato sistema di importazione di droga, culminato in un sequestro di dieci quintali di hashish nascosti all’interno del pianale di un camion. Gli investigatori sono riusciti a documentare l’episodio grazie a un’intensa attività di intercettazioni telefoniche e ambientali, che ha fornito riscontri decisivi sia sulla logistica del trasporto sia sui ruoli ricoperti dagli indagati.
Nel dettaglio, il carico illecito era occultato in 33 sacchi sigillati contenenti panetti di hashish, alcuni dei quali sistemati alla rinfusa all’interno di un vano ricavato sotto il pianale del mezzo. Le indagini hanno anche messo in luce i contatti costanti tra i due imputati durante la fase operativa del trasferimento della droga. In particolare, il 59enne trevigiano gestiva le comunicazioni con gli autisti incaricati del trasporto e, successivamente al loro arresto, avrebbe inviato denaro alle famiglie dei corrieri, contribuendo alle spese legali e al mantenimento.
Tale comportamento, evidenziato nella motivazione della sentenza della Suprema Corte, è stato ritenuto indicativo di un coinvolgimento diretto e tutt’altro che marginale nell’organizzazione, in contrasto con quanto sostenuto dalla difesa che aveva sollevato presunti vizi motivazionali e contraddizioni nella sentenza d’appello.