Condannati tre imputati nel processo per permessi di soggiorno falsi a Salerno. Tra loro, Raffaele Nappi e il figlio Armando. Multe fino a 2 milioni di euro. Coinvolti anche intermediari stranieri. Lo riporta Il Mattino.
Permessi falsi a Salerno, tre condanne
Prime condanne nel procedimento giudiziario nato da un’inchiesta che, in quattro anni, ha fatto luce su un sistema di rilascio fraudolento di permessi di soggiorno legati al click day. Il Gup ha emesso ieri le prime sentenze nei confronti di tre dei circa cinquanta imputati, tutti giudicati con rito abbreviato.
Le condanne
Tre anni e quattro mesi di reclusione per Raffaele Nappi, imprenditore di Angri e presidente del CdA della società “Gli antichi sapori”, ritenuto dagli inquirenti ideatore e promotore del sistema illecito. Condannato a un anno e dieci mesi il figlio, Armando Nappi, rappresentante legale della cooperativa agricola “Arfedi” con sede a Capaccio. Due anni e otto mesi per Mohamed Bilger, uno degli stranieri coinvolti, accusato di aver agito come mediatore tra gli immigrati e l’organizzazione.
Le accuse
I tre sono stati ritenuti responsabili, a vario titolo, di immigrazione clandestina, corruzione e riciclaggio. Secondo la Procura, il gruppo avrebbe utilizzato documentazione falsa per facilitare l’ingresso e la permanenza irregolare di cittadini extracomunitari, violando le regole previste per l’ingresso nel territorio italiano.
Sanzioni economiche
Oltre alla detenzione, i tre imputati sono stati condannati a sanzioni pecuniarie di entità rilevante: tra 1,4 e 2 milioni di euro ciascuno. I legali, tra cui l’avvocato Mariano Salvio, hanno già annunciato che valuteranno eventuali impugnazioni.