Dimissioni del direttore generale Vincenzo D’Amato e controlli dei Nas nella sede amministrativa dell’Azienda Ospedaliera “Ruggi” di Salerno. Al centro dell’attenzione anche presunte anomalie negli ordini emerse da un’inchiesta televisiva. Lo riporta l’odierna edizione de La Città.
Ruggi di Salerno, dimissioni del dg D’Amato e controlli del Nas
È giallo all’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi” di Salerno, dove si intrecciano le dimissioni del direttore generale Vincenzo D’Amato e l’improvvisa visita dei carabinieri del Nas nella sede di via San Leonardo. Il clima all’interno della principale struttura sanitaria della provincia è teso e segnato da molteplici interrogativi: l’addio del manager, già formalizzato nei giorni scorsi, attende ancora un’ufficializzazione formale, mentre crescono i sospetti legati alle verifiche dei militari su presunte irregolarità.
Il caso scoppiato dopo il servizio di “FarWest”
A innescare l’intervento del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità è stata, secondo quanto trapelato, l’inchiesta andata in onda venerdì sera all’interno della trasmissione “FarWest” di Rai3. Il programma ha acceso i riflettori su criticità diffuse all’interno del “Ruggi”, portando alla luce testimonianze di medici e operatori sanitari. Le segnalazioni hanno riguardato non solo problemi nei reparti e al Pronto soccorso, ma anche acquisti sospetti e forniture ordinate in quantità considerate sproporzionate rispetto alle necessità della struttura. Ed è proprio su quest’ultimo punto che si sarebbero concentrate le attenzioni dei Nas, intervenuti ieri negli uffici della palazzina amministrativa per acquisire documentazione e approfondire eventuali anomalie nei procedimenti di approvvigionamento.
Silenzio istituzionale e attesa di chiarimenti
Al momento non è stato rilasciato alcun comunicato ufficiale né dall’Azienda né dalla Regione Campania, mentre si attende di conoscere le motivazioni formali delle dimissioni di D’Amato, che potrebbero essere collegate – secondo alcune indiscrezioni – proprio al clima di tensione e ai rilievi emersi pubblicamente. La vicenda ha suscitato preoccupazione tra il personale sanitario, mentre da ambienti politici e sindacali si chiede chiarezza e trasparenza, soprattutto in vista di una possibile fase commissariale o di riorganizzazione dei vertici.