Il Comune di Salerno dà un ultimatum alla proprietà delle Fonderie Pisano: entro fine luglio manifestare interesse per un piano urbanistico attuativo residenziale o perdere ogni diritto. Il provvedimento segue la sentenza della Corte europea e punta a tutelare la salute pubblica. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Fonderie Pisano, ultimatum del Comune di Salerno
Un vero e proprio aut aut quello inviato dal Comune di Salerno alla proprietà delle Fonderie Pisano. Palazzo di città, attraverso il settore Trasformazione urbanistica ed edilizia, ha chiesto alla società guidata da Renato Pisano di manifestare entro il 19 luglio un eventuale interesse a presentare un Piano urbanistico attuativo (Pua) per la zona di Fratte, oggi destinata a uso residenziale, dove si trova lo stabilimento industriale.
In caso di mancata risposta o di inadempienza, il Comune considererà rinunciata la facoltà di proporre il Pua e si riserverà di adottare “qualsiasi provvedimento conseguente”. A disposizione dei Pisano, qualora manifestassero interesse, ci sono ulteriori 60 giorni per avviare formalmente l’iter del piano, anche con il supporto di una conferenza di servizi preliminare che il Comune si dice pronto a convocare senza ritardi.
Il sollecito arriva anche alla luce della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha evidenziato la violazione del diritto a un ambiente salubre, sancito dall’articolo 8 della Cedu. Il Comune sottolinea come la tutela della salute pubblica rappresenti un interesse primario e per questo la zona CR_1 di Fratte, ormai residenziale dal 2006, necessita di una “profonda bonifica” e di una nuova regolamentazione urbanistica che valuti la compatibilità della permanenza delle Fonderie con l’area. Una questione mai formalmente affrontata fino ad oggi da Palazzo di città, che con questo provvedimento intende accelerare la riconversione dell’area industriale in un comparto residenziale, coerente con il Piano urbanistico comunale (Puc) in fase di aggiornamento.
