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Femminicidio di Martina Carbonaro, l’assassino scrive al Papa: “Chiedo perdono per ciò che ho fatto”

omicidio Martina Carbonaro
Alessio Tucci e Martina Carbonaro
omicidio Martina Carbonaro

Alessio Tucci, il 19enne in carcere per il femminicidio della ex 14enne Martina Carbonaro, ha scritto una lettera a Papa Leone XIV chiedendo perdono. La madre della vittima: “Ha distrutto due famiglie, ora deve pagare”. Lo riporta La Repubblica.

Femminicidio di Martina Carbonaro, la lettera dell’assassino indirizzata al Papa

Un gesto dal forte impatto simbolico e umano scuote il tragico caso del femminicidio di Martina Carbonaro, la 14enne brutalmente uccisa a fine maggio. Alessio Tucci, 19 anni, attualmente detenuto per l’omicidio della sua ex fidanzata, ha scritto una lettera indirizzata a Papa Leone XIV, chiedendo perdono per quanto commesso.

La missiva è stata consegnata a un parroco volontario che opera nella struttura carceraria dove Tucci si trova in regime di isolamento da oltre un mese. Il documento, secondo fonti vicine alla difesa, rappresenterebbe un primo segnale di resa psicologica da parte del giovane. «Chiedo perdono per quello che ho fatto» – scrive Tucci, ricordando la fiducia che Martina aveva riposto in lui e il dramma che ha provocato.

La famiglia della vittima

L’episodio riapre ferite ancora vive, soprattutto per la famiglia della vittima, profondamente segnata da un delitto che ha scosso l’intera comunità campana. A parlare è la madre di Martina, che non arretra di un passo nella richiesta di giustizia: «Ha distrutto due famiglie. Ora deve pagare», ha dichiarato con fermezza, sottolineando come il pentimento, se reale, debba passare attraverso la piena assunzione di responsabilità.

Un omicidio che ha sconvolto l’opinione pubblica

Tucci è accusato di omicidio volontario aggravato. Secondo gli inquirenti, dopo aver ucciso Martina colpendola con una pietra, ha continuato per due giorni a partecipare alle ricerche della ragazza, fingendo preoccupazione e stando accanto ai suoi genitori. Un comportamento che – secondo la procura – aggrava ulteriormente la posizione del giovane. Domani è previsto l’incidente probatorio, mentre proseguono gli accertamenti anche su un tablet appartenuto alla vittima, alla ricerca di elementi utili alla ricostruzione dei fatti.

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