Sotto la pioggia e con idee chiare, i ragazzi della provincia di Salerno raccontano come hanno affrontato la prima prova di italiano dell’Esame di Maturità 2025: da Borsellino a Pasolini, passando per i social e il rispetto. Un viaggio nelle parole di una generazione consapevole. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Maturità 2025, il racconto dei giovani salernitani
Pioggia battente, ma spiriti accesi. La prima prova scritta della maturità 2025 non ha scoraggiato i giovani salernitani che, con penna e speranze alla mano, hanno affrontato l’esame di italiano con una determinazione che racconta molto più delle sei ore trascorse in aula. È stata una prova impegnata, quasi intima, che ha permesso ai neo-diciottenni di riflettere e scrivere del presente e del futuro, partendo dalle tracce ministeriali ma soprattutto dalle proprie visioni del mondo.
Le scelte
Molti hanno scelto la traccia ispirata a Paolo Borsellino, attratti dal suo messaggio ai giovani e dal tema sempre attuale dell’impegno civico e del senso di giustizia. Un’altra traccia molto apprezzata è stata quella sulla parola “rispetto”, affrontata con approcci personali, filosofici e sociali. Non sono mancati riferimenti al mondo digitale e ai social network, letti con occhio critico e consapevole. C’è chi si è cimentato anche con i classici della letteratura: Pier Paolo Pasolini e Il Gattopardo hanno attratto gli studenti più appassionati di analisi testuale, ma la maggior parte ha scelto tracce che consentivano uno sguardo più personale e attuale.
Le testimonianze
Tra i primi ad uscire dal liceo De Sanctis, Marco Caravano (5B scientifico), che ha raccontato: «Ho scelto Borsellino. Ho voluto parlare dell’indifferenza dei giovani oggi, del mancato quorum al referendum, usando una struttura simbolica divisa in paragrafi temporali. Il mio sogno? Lavorare nella comunicazione video. Ma spero che tutti noi iniziamo a svegliarci davvero». Anche Vincenzo Bertone (5D) ha affrontato il tema dei social, armato di dati e statistiche: «Ho dovuto lasciare fuori molte informazioni per non trasformare il tema in un saggio. Ma ero preparato e convinto».
Davanti al liceo Da Procida, tra sorrisi, selfie e liberazione post-compito, Fabiana Esposito e Giulia Galluzzi si dicono soddisfatte. Giulia, futura ricercatrice farmaceutica, ha scritto sei colonne sul tema dell’indignazione nei social: «Un argomento vicino a noi, e l’ho sentito mio fino in fondo».
Al liceo Tasso, si pensa già alla prova di latino, ma anche lì le riflessioni non mancano. Azzurra Valles ha scelto di parlare del ruolo dell’informazione, sottolineando l’importanza della correttezza e della trasparenza mediatica. Per Giuseppe Crescibene, le tracce sono state accessibili e stimolanti, specie per chi ha a cuore la realtà meridionale: «La presenza di Borsellino e del Gattopardo mi ha colpito. Finalmente tracce con un’anima del Sud».
Poi c’è chi ha inserito un pizzico di filosofia nella prova, come Mattia Esposito, che ha trattato il “rispetto” in chiave hegeliana: «Ho associato il concetto al processo dialettico di Hegel. La filosofia mi ha aiutato a dare profondità al mio scritto. Mi piacerebbe occuparmi di giornalismo o politica».
Una generazione che si racconta
Nonostante l’ansia, il maltempo e la tensione del debutto, i maturandi salernitani hanno dimostrato di avere idee chiare, sensibilità culturale e un forte desiderio di essere protagonisti del proprio tempo. Attraverso le parole scritte ieri, molti di loro hanno iniziato a costruire – nero su bianco – il futuro che immaginano: più giusto, più consapevole, più loro.