Fausto Longo, professore ordinario di Archeologia all’Università di Salerno, analizza il clima post-assemblea con i candidati rettori all’Unisa: “L’ateneo si è risvegliato. Ora serve una guida competente, trasparente e con visione”. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Unisa, il professore Longo: “Serve un rettore autorevole”
Un campus che si risveglia, un’assemblea partecipata da oltre 800 persone, un clima nuovo fatto di confronto e voglia di riscatto. È la fotografia che traccia Fausto Longo, ordinario di Archeologia classica all’Università degli Studi di Salerno, a margine dell’incontro pubblico con i cinque candidati alla carica di rettore.
«È stata una bellissima giornata – commenta –. Dopo anni di silenzio, si è riaccesa la voglia di partecipazione, di sentirsi parte di una comunità universitaria. Non solo per difendere il proprio ambito di ricerca, ma per contribuire alla crescita dell’intero ateneo. Un movimento simile a quello che, all’inizio del millennio, trasformò l’Unisa da piccolo ateneo a realtà medio-grande».
Una comunità che torna a interrogarsi sul futuro
Il docente, anche direttore della Scuola di Specializzazione interateneo in Beni archeologici Unisa-Orientale di Napoli, non risparmia critiche al sistema universitario attuale e alla legge Gelmini, che, a suo dire, «in quindici anni ha prodotto chiusura, autoreferenzialità e governi d’ateneo sempre meno trasparenti».
Nel mirino anche la precarietà diffusa tra i ricercatori: «Oggi ci sono oltre 50.000 docenti abilitati che non riescono a trovare spazi nei concorsi. Una generazione bloccata, con scarse prospettive di carriera e contratti in scadenza senza programmazione».
Longo punta il dito anche contro le carenze organizzative interne: «Non si convocano più certi organi d’ateneo. Strutture come la Fondazione, il CLA, o il Centro dell’Appennino Meridionale hanno perso la loro funzione strategica. E tra i dipartimenti si fatica a creare connessioni virtuose. In molti corridoi universitari, fino a pochi mesi fa, si respirava solo frustrazione».
“Il rettore del futuro dovrà essere autorevole, competente, con una visione condivisa”
La candidatura al rettorato, secondo Longo, deve essere molto più di un ambizione personale: «Chi guiderà l’ateneo avrà una responsabilità enorme. Serve una figura autorevole, una squadra esperta e competente. Il governo dell’università non può più essere appannaggio di pochi. Deve essere rappresentativo, inclusivo, e capace di restituire entusiasmo e visione». Tra le priorità indicate:
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superare il rischio di desertificazione legato al sistema “3+2”,
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trattenere i laureati sul territorio con corsi di eccellenza,
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rilanciare la missione culturale, scientifica e civile dell’università,
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rafforzare il legame con le istituzioni regionali e il Ministero,
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aprire il campus ai cittadini valorizzando strutture come il teatro, gli spazi museali, gli impianti sportivi e il verde pubblico.
“Un’università che cresce migliora la qualità della vita di tutti”
In conclusione, Longo sottolinea che il momento attuale è cruciale per rilanciare l’università salernitana: «Le insoddisfazioni, se ascoltate e incanalate, possono diventare energia trasformativa. Questa è un’occasione storica per ripensare il nostro ruolo, come accademici e come comunità. Il nuovo rettore dovrà guardare al bene comune, favorendo una crescita culturale ed economica che migliori la qualità della vita per tutti».