Il TAR rigetta il ricorso sull’impianto a biometano in via Tempa di Lepre a Capaccio Paestum. Cammarano (M5S): “Risultato importante per salute, ambiente e agricoltura”. Lo riporta Stiletv.
Capaccio Paestum, TAR blocca impianto biometano: le parole di Cammarano
Uno stop giudiziario che segna una svolta nella battaglia contro la realizzazione dell’impianto a biometano in via Tempa di Lepre. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla società proponente contro il Comune di Capaccio Paestum. Un verdetto che consolida la posizione delle istituzioni locali e delle comunità impegnate nella tutela del territorio.
A commentare l’esito è Michele Cammarano, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Campania, che definisce la sentenza “un primo, importante risultato nella gestione del nostro territorio”. A contribuire a questa vittoria, sottolinea Cammarano, sono stati i cittadini, il Comitato ‘Le 5 Terre’ e attivisti locali come Michele Contegiacomo ed Ernesto Franco, protagonisti di una mobilitazione civica determinata e costante.
Una battaglia di territorio
“La sentenza del TAR dimostra che la partecipazione attiva e la difesa dei valori del territorio possono fare davvero la differenza”, ha dichiarato Cammarano. “Non si tratta di un punto di arrivo, ma di una tappa cruciale in un percorso di salvaguardia ambientale e sviluppo sostenibile”. Il consigliere ha inoltre ricordato la mozione presentata in Consiglio regionale, con la quale si chiede alla Giunta della Campania di individuare aree non idonee all’installazione di impianti a biomasse, biogas e biometano, evitando concentrazioni eccessive che potrebbero compromettere il paesaggio, la vivibilità e l’equilibrio economico delle comunità rurali.
Difendere ambiente e agricoltura
Secondo Cammarano, l’impianto contestato rappresentava una minaccia per la salute pubblica, per l’economia agricola locale e per il paesaggio di una zona a forte vocazione turistica e agroalimentare. “Restiamo al fianco dei cittadini che credono in uno sviluppo realmente sostenibile”, ha concluso. La battaglia, però, non si chiude qui: se da un lato la decisione del TAR rafforza la posizione dei contrari, dall’altro sarà necessario proseguire con attenzione su ogni nuovo sviluppo legale e amministrativo legato alla vicenda.