Cronaca Salerno, Salerno

Case Acer a Battipaglia, l’incubo del montascale rotto: attese di 39 giorni per un ricambio

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Foto de La Città

A Battipaglia, gli assegnatari disabili delle Case Acer di viale della Libertà restano bloccati nei piani alti a causa del montascale rotto. Il pezzo di ricambio arriva tra oltre un mese. Si valuta una rampa alternativa, ma l’ascensore non funziona. Lo riporta La Città.

Case Acer a Battipaglia, l’incubo del montascale rotto

È questo il grido – disperato e dignitoso – che si leva da viale della Libertà, civico 2B, nel cuore del rione Sant’Anna a Battipaglia, dove Raffaele Caprio e altri assegnatari disabili degli alloggi popolari Acer (ex Iacp) vivono da giorni intrappolati nei propri appartamenti, impossibilitati a scendere per strada a causa di un guasto al montascale elettrico.

La notizia arrivata ieri non è certo rassicurante: il pezzo di ricambio – una scheda elettronica – non sarà disponibile prima del 22 luglio. Lo ha fatto sapere informalmente l’Agenzia Campana per l’Edilizia Residenziale, motivando il ritardo con il fatto che il componente non viene prodotto in Italia e richiede quindi tempi di importazione fuori misura.

Rampa alternativa? Solo sulla carta

Nel frattempo, i tecnici Acer si sono detti disponibili a valutare l’installazione di una rampa temporanea per agevolare l’uscita dei residenti con disabilità. Ma anche questa possibilità rischia di rimanere teorica: l’ascensore è guasto da tempo, e senza di esso raggiungere la rampa dal piano superiore diventa impossibile.

Una beffa che si somma al disagio: uscire per una visita medica, una commissione, o anche solo per respirare all’aperto diventa una sfida quotidiana contro barriere architettoniche e burocratiche.

La rabbia degli inquilini

«Ci sentiamo abbandonati – spiega Caprio –. Ogni giorno è una corsa a ostacoli, ma qui non c’è nessuno a tendere una mano». La frustrazione è palpabile tra i residenti, molti dei quali vivono in condizione di fragilità fisica e necessitano di assistenza. Il problema, però, è strutturale e non nuovo: già in passato lo stabile ha sofferto di continui malfunzionamenti dell’ascensore e della pedana elettrica.

Un diritto calpestato

Il diritto alla mobilità e alla dignità delle persone con disabilità è sancito dalla Costituzione e dalle normative europee, ma qui si scontra ogni giorno con lungaggini tecniche e assenza di alternative concrete. L’impressione è quella di una disattenzione sistemica, che trasforma l’attesa in una vera e propria prigionia domestica.

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