Cronaca Salerno

Relazione Dia, focus Cilento: rifiuti, droga e l’inchiesta Alfieri

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La Direzione Investigativa Antimafia (Dia), nella sua relazione semestrale 2024, torna a puntare l’attenzione sul territorio del Cilento, evidenziando un quadro complessivamente tranquillo dal punto di vista della presenza di criminalità organizzata autoctona. Secondo il report, comuni come Agropoli, Castellabate e Capaccio Paestum non risultano essere roccaforti di clan camorristici locali.

Tuttavia, la relazione non esclude la possibilità di infiltrazioni o interessi da parte di organizzazioni criminali provenienti da altri territori. Nel documento viene inoltre richiamato un episodio specifico avvenuto il 3 ottobre scorso, che ha coinvolto l’ex sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri.

Relazione Dia, focus Cilento: rifiuti, droga e l’inchiesta Alfieri

Nel contesto provinciale salernitano, la zona del Cilento continua a rappresentare un’area con bassa incidenza di criminalità organizzata autoctona. In particolare, viene confermato che Agropoli, Castellabate e Capaccio Paestum non risultano essere sedi di clan camorristici locali. Tuttavia, questo non esclude la presenza o l’interesse da parte di organizzazioni esterne.

Ad Agropoli, già nel 2020 erano emersi segnali preoccupanti: la Guardia di Finanza aveva eseguito misure patrimoniali ablative riconducibili al clan Fabbrocino, storica organizzazione camorristica napoletana con forti interessi imprenditoriali. Nella relazione si segnala come un esponente di spicco del clan, recentemente scarcerato, abbia stabilito la propria residenza nel vicino Comune di Castellabate, dove è sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

L’influenza del clan Fabbrocino si è manifestata anche nel settore economico: il 23 ottobre 2024, un’operazione della Guardia di Finanza di Salerno ha portato all’arresto di un discendente del capo storico dell’organizzazione per autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta e reati fiscali. Le indagini hanno riguardato società operanti nel commercio di surgelati, con sede a Montecorvino Rovella, e hanno portato al sequestro di circa 350 mila euro e all’interdizione dell’attività imprenditoriale per un anno.

Nel Comune di Capaccio Paestum, invece, la relazione conferma il tramonto del clan Marandino, un tempo alleato della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Lo storico boss, recentemente scomparso, aveva favorito la latitanza di Cutolo fino al 1979. Nonostante il clan risulti oggi non più operativo, nel 2023 è tornato in libertà un ex affiliato condannato per associazione mafiosa e già oggetto di una confisca di beni per oltre 3 milioni di euro nel 2018.

Le ombre a Capaccio Paestum: l’arresto di Franco Alfieri

Tuttavia, proprio a Capaccio Paestum, un’ulteriore ombra si è proiettata sulla legalità nel 2024. Il 3 ottobre, la Guardia di Finanza ha eseguito ordinanze di custodia cautelare nei confronti di sei soggetti, tra cui l’attuale sindaco Franco Alfieri, con accuse gravissime: turbata libertà degli incanti e corruzione. L’indagine ha portato alla luce irregolarità negli appalti pubblici per lavori di rifacimento stradale e interventi sull’illuminazione comunale, con conseguente sequestro preventivo di circa 540 mila euro.

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