Cronaca Salerno, Salerno

Santa Marina, spunta una macchinetta per controllare l’autenticità della mazzetta da 100mila euro al sindaco Fortunato

sospeso sindaco Fortunato
Giovanni Fortunato
sospeso sindaco Fortunato

Il vicesindaco Virgilio Giudice ha convocato per martedì prossimo una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Santa Marina. All’ordine del giorno, la presa d’atto della sospensione del sindaco Giovanni Fortunato, decisa dal prefetto in seguito all’esecuzione di una misura cautelare emessa mercoledì scorso dal Gip del Tribunale di Lagonegro come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Il provvedimento, che ha disposto gli arresti domiciliari per il primo cittadino, è motivato dal rischio di reiterazione del reato: secondo il giudice, Fortunato potrebbe nuovamente commettere i fatti contestati se avesse accesso al suo studio tecnico privato e agli uffici comunali.

Santa Marina, sindaco arrestato: la macchinetta per controllare l’autenticità dei soldi

Le accuse nei confronti del sindaco riguardano il reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. La difesa si appresta a ricorrere al Tribunale del Riesame per ottenere la revoca della misura restrittiva, contestando l’assenza di elementi sufficienti a giustificare la limitazione della libertà personale del proprio assistito. La decisione del Riesame sarà determinante anche per eventuali dimissioni di Fortunato, che potrebbero essere valutate solo dopo l’esito del ricorso.

L’indagine ha preso avvio nel 2022, a seguito delle dichiarazioni spontanee rese da un imprenditore del territorio, il quale ha fornito alla Procura una dettagliata ricostruzione di presunte attività illecite, chiamando in causa imprenditori, tecnici e familiari del sindaco. Tra le accuse, la consegna di una tangente da centomila euro direttamente a Fortunato e un ulteriore accordo economico con la società Forever Dreamers, che prevedeva una somma analoga per il progettista Galardo, anch’egli indagato ma non destinatario di misure cautelari. L’imprenditore ha riferito anche dell’utilizzo di uno strumento per verificare l’autenticità delle banconote.

La Procura, ritenendo credibile la denuncia, ha raccolto elementi che, secondo il Gip, confermano la sussistenza di un sistema corruttivo finalizzato alla gestione illegittima del territorio comunale. Secondo gli inquirenti, a Santa Marina sarebbe stato strutturato un meccanismo organizzato per facilitare compravendite illecite di terreni e immobili, oltre a pratiche edilizie abusive. Il sindaco, secondo l’accusa, avrebbe condizionato il rilascio dei titoli abilitativi, favorendo imprenditori di riferimento e orientandoli verso tecnici di sua fiducia, in cambio di denaro o altre utilità.

Le reazioni e il contesto locale

Durante l’interrogatorio di garanzia, Fortunato si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee, sostenendo di essere vittima di calunnie e strumentalizzazioni politiche. Ha definito il denunciante come un suo noto oppositore, accusandolo di essere “il più grande speculatore del comune”. Tuttavia, nell’ordinanza il Gip ha evidenziato la linearità e la coerenza delle dichiarazioni rese dall’imprenditore, arricchite da numerosi dettagli riscontrati da prove concrete.

Dalle testimonianze raccolte emerge un clima di forte pressione sociale e timore. Un sacerdote ha parlato di un “diffuso senso di omertà e timore nella popolazione”, mentre un’imprenditrice ha ammesso di non aver denunciato situazioni critiche per paura di ritorsioni da parte del sindaco, citando casi di chiusura di attività commerciali riconducibili a provvedimenti comunali.

L’inchiesta ha avuto un impatto significativo sul tessuto amministrativo e sociale del comune cilentano, paralizzando di fatto il settore edilizio da circa due anni e alimentando un clima di silenzio e apprensione. In questo contesto, la magistratura è chiamata a fare chiarezza e ad affermare la legalità, nell’interesse della collettività.

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