A pochi giorni dalla tradizionale riapertura del Santuario del Sacro Monte di Novi Velia, prevista per domenica, la comunità si trova al centro di una controversia: il recente restauro della storica statua della Madonna, simbolo spirituale e culturale per generazioni di devoti, ha suscitato un acceso dibattito pubblico: molti sostengono che l’effigie sia “irriconoscibile” rispetto all’immagine a cui il popolo era affezionato.
Novi Velia, Madonna del Sacro Monte restaurata “troppo”: è polemica
Le immagini della statua restaurata, comparse sui social, hanno sorpreso i fedeli. Il volto, le espressioni, i colori: tutto appare profondamente modificato. Non si tratta, per molti, solo di un intervento estetico, ma di un cambiamento che tocca corde emotive e affettive. Il confronto si è acceso immediatamente: da una parte chi accoglie il restauro come un ritorno all’aspetto originale, dall’altra chi lo vive come una rottura con la tradizione popolare.
La posizione della Diocesi e la difesa del restauro
La Diocesi di Vallo della Lucania, guidata dal vescovo Vincenzo Calvosa, rettore del Santuario, ha chiarito che l’intervento è stato eseguito sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza, con l’obiettivo di ripristinare l’effigie secondo il suo aspetto originario, eliminando interventi successivi considerati alterazioni. Una scelta, spiegano, ispirata da motivazioni filologiche e dalla volontà di preservare il valore artistico autentico dell’opera.
Le reazioni della comunità: “Non si può cambiare tutto senza ascoltarci”
Il restauro ha generato reazioni contrastanti. Tra i tanti commenti apparsi sui social, si legge: «La Madonna appartiene al popolo non si può cambiare tutto senza ascoltarci». E ancora: «La guida della Diocesi deve anche custodire e non stravolgere la realtà attuale andava rispettata». C’è poi chi ricorda: «La Madonna appartiene ai fedeli. Siamo stati noi, per generazioni, a portarla in processione, a vegliare, a pregare. Non si può cambiare tutto senza ascoltarci».
Per altri, il restauro è stato invece un atto necessario: una scelta di responsabilità nei confronti di un patrimonio storico e religioso che merita rispetto e conservazione.
Più trasparenza e dialogo: le richieste dei fedeli
Un altro fronte di critica riguarda la comunicazione. In molti si sarebbero aspettati maggiore partecipazione da parte della comunità: «La fede non è solo estetica ma anche memoria – scrive un utente – e quella statua era parte della nostra». C’è chi commenta con amarezza: «Lasciate stare le statue e restaurate i rapporti con i fedeli», e chi sottolinea che «un restauro si può accettare, ma condivisione e dialogo avrebbero aiutato a capire».