Le famiglie di 42 disabili gravi, rimaste senza assistenza sanitaria, a Nocera Inferiore si preparano a un presidio davanti al municipio per denunciare l’interruzione dei servizi causata da un errore burocratico. Scintille tra Comune e centro riabilitativo Villa dei Fiori. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Nocera Inferiore, famiglie di disabili senza assistenza sanitaria
Le famiglie di 42 disabili gravi, rimaste senza assistenza sanitaria dalla scorsa settimana, stanno organizzando un presidio di protesta per lunedì davanti al municipio di Nocera Inferiore. L’obiettivo è ottenere un incontro con il sindaco Paolo De Maio per esporre i disagi che i loro figli stanno vivendo.
La problematica nasce da un’autorizzazione negata dal SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) e, di conseguenza, dall’ASL Salerno. Secondo quanto riferito, il blocco sarebbe dovuto a un bug informatico sulla piattaforma di accesso delle aziende sanitarie, che ha impedito al centro di riabilitazione Villa dei Fiori di ottenere il via libera per i servizi semi residenziali.
La vicenda
La vicenda ha acceso anche un acceso confronto politico. I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Rosa Giordano e Giuseppe Odoroso, hanno invitato il sindaco a «occuparsi urgentemente in prima persona del problema, invece di limitarsi a invitare Villa dei Fiori a richiedere una nuova autorizzazione». Secondo i due, «un atto di lungimiranza e umanità sarebbe fondamentale per garantire i servizi ai 42 cittadini disabili e per evitare ulteriori spese legali a carico della comunità».
Villa dei Fiori ha lanciato un ultimatum al Comune: entro sette giorni deve essere trovata una soluzione, altrimenti l’azienda ricorrerà alla magistratura. L’ente ritiene che la responsabilità del problema sia da attribuire al SUAP.
I consiglieri Giordano e Odoroso sottolineano inoltre che «il Comune avrebbe potuto risolvere facilmente la questione, ma invece ha emesso una nuova autorizzazione sanitaria non necessaria e, nel comunicare i dati all’ASL Salerno, ha tagliato i 42 posti semi residenziali, creando gravi disagi per i destinatari dei servizi e per le loro famiglie».
