Il bonus era stato introdotto durante l’emergenza Covid-19 per supportare i genitori separati in difficoltà con il pagamento dell’assegno di mantenimento. Tuttavia, dopo quasi quattro anni di attesa, finalmente arrivano i primi pagamenti. In occasione della Festa del Papà, il capo del Dipartimento per le Politiche della Famiglia della presidenza del Consiglio ha firmato il decreto che prevede l’erogazione dell’assegno a 4.428 beneficiari, a fronte delle 6.486 domande presentate.
Bonus genitori separati, arrivano i soldi
L’Inps verserà ad ogni destinatario circa 1.900 euro, una cifra ben inferiore al massimo di 9.600 euro inizialmente previsto. Dei 10 milioni di euro stanziati per il bonus, al momento ne sono stati utilizzati 8,5 milioni. Il resto delle risorse è stato accantonato in attesa del completamento dei controlli su un centinaio di domande pendenti. In totale, circa 2.000 richieste sono state respinte. Le motivazioni vanno da dichiarazioni sul reddito non confermate dal Fisco (per ottenere il bonus era necessario dimostrare una riduzione del reddito pari almeno al 30%), alla mancanza di requisiti necessari, fino alla non corrispondenza del periodo richiesto dalla legge o all’assenza dell’atto legale relativo all’assegno di mantenimento.
Il bonus era stato varato nel 2021 dal governo Draghi e inserito nei decreti Sostegni collegati alla pandemia. Fortemente voluto dalla Lega, inizialmente il testo aveva suscitato alcune polemiche per la sua limitazione ai genitori separati o divorziati, escludendo le coppie di fatto. Inoltre, vi era il timore che il bonus finisse interamente nelle mani dei genitori, senza arrivare ai figli. Un altro aspetto criticato era la definizione vaga della riduzione del reddito, che avrebbe potuto ampliare in modo eccessivo il numero di destinatari. Per questo motivo, il decreto fu successivamente modificato e infine incluso nel decreto fiscale collegato alla Manovra di fine 2021.
Tuttavia, il decreto attuativo ha richiesto ulteriore tempo. Diverse difficoltà, come i dubbi sui requisiti necessari e i dissidi tra il Dipartimento della Famiglia e l’Inps, hanno ritardato ulteriormente i pagamenti, che finalmente oggi iniziano a essere effettivamente erogati.