Al Tribunale di Salerno è iniziato il processo contro un maestro 68enne di arti marziali accusato di abusi sessuali su minori, con i genitori delle presunte vittime che si sono costituiti parte civile; il dibattimento inizierà l’11 giugno.
Capaccio Paestum, abusi sessuali a carico di un maestro 68enne di arti marziali
Il processo al Tribunale di Salerno, sezione terza penale, è iniziato ieri contro un maestro 68enne di arti marziali, residente a Capaccio Paestum, accusato di abusi sessuali su minori. I genitori delle giovani allieve, presunte vittime, si sono costituiti parte civile. Il dibattimento vero e proprio comincerà l’11 giugno, con l’audizione dei primi due genitori. La difesa del maestro ha richiesto la revoca dei domiciliari, e si attende una decisione in merito.
Il rinvio a giudizio è stato disposto dopo una richiesta del pubblico ministero, presentata il 7 gennaio scorso, a seguito di un’udienza preliminare. Durante quest’ultima, i legali dell’imputato avevano chiesto l’assoluzione. Le accuse riguardano presunti abusi avvenuti tra novembre 2022 e maggio 2023, all’interno di una palestra di una scuola elementare.
Le Accuse di Abuso
Secondo il dispositivo di rinvio a giudizio, l’imputato, in qualità di istruttore di Taekwondo, avrebbe costretto diverse minori, di età compresa tra i 9 e gli 11 anni, a subire atti sessuali. In un episodio, il maestro avrebbe fatto stendere una ragazza sul tappetino e, mentre le dava indicazioni per lo stretching, l’avrebbe toccata in modo inappropriato. Altre pratiche incluse sarebbero state schiaffi sul sedere e tocchi alle parti intime, sia durante gli allenamenti che mentre accompagnava le bambine a casa.
Indagini e Proseguimento del Processo
Le indagini sono state avviate in seguito a dichiarazioni delle vittime e di testimoni, e hanno portato a raccogliere elementi sufficienti per formulare una previsione di condanna. Gli atti di abuso sarebbero stati aggravati dal fatto che sono stati commessi all’interno di un istituto di istruzione, rendendo la situazione ancora più grave. Il processo continuerà, con la speranza di giungere a una giusta conclusione.