Si avvicina il momento di regolare gli orologi per il passaggio dall’ora solare all’ora legale. Nel 2025, il cambio avverrà nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo, leggermente prima rispetto al 2024, quando l’ora legale entrò in vigore tra il 30 e il 31 marzo.
Ora legale 2025, ecco quando sposteremo le lancette
Come di consueto, alle 2 di notte le lancette andranno spostate un’ora avanti, passando direttamente alle 3. Questo significa che, almeno per un giorno, si perderà un’ora di sonno, ma in compenso le giornate appariranno più lunghe, con il sole che tramonterà più tardi. Il primo giorno di ora legale, ad esempio, il tramonto sarà alle 19:35, mentre il giorno precedente, ancora con l’ora solare, il sole calerà alle 18:34. Con l’avanzare della primavera e dell’estate, le giornate si allungheranno ulteriormente: a fine aprile il tramonto sarà alle 20:00, a fine maggio alle 20:35, fino ad arrivare alle 20:48 a giugno.
L’origine dell’ora legale
L’ora legale è una misura adottata in molti paesi per sfruttare al meglio la luce naturale durante i mesi più caldi, spostando in avanti le lancette di un’ora. Questa pratica fu introdotta per ridurre il consumo di energia elettrica, in particolare per l’illuminazione artificiale. L’idea, attribuita a più personalità nel corso della storia, venne teorizzata per la prima volta da Benjamin Franklin nel 1784 in un saggio satirico, nel quale suggeriva che anticipare l’orario avrebbe fatto risparmiare candele. Tuttavia, il concetto divenne realtà solo durante la Prima Guerra Mondiale: nel 1916 la Germania e i suoi alleati furono i primi ad adottarlo per risparmiare carburante, seguiti poi da altri paesi, tra cui gli Stati Uniti e molte nazioni europee.
Attualmente, il passaggio dall’ora solare a quella legale avviene solitamente tra marzo e aprile, mentre il ritorno all’ora solare si verifica tra ottobre e novembre. Tuttavia, le date possono variare da paese a paese.
I benefici e le criticità dell’ora legale
Secondo i dati di Terna, tra il 2004 e il 2023 il minor consumo di energia elettrica dovuto all’ora legale ha consentito all’Italia un risparmio complessivo di circa 11,3 miliardi di kWh, con un beneficio economico stimato in circa 2,1 miliardi di euro. Inoltre, il minore consumo di energia ha evitato l’emissione di circa 180 mila tonnellate di CO₂ nell’atmosfera.
Tuttavia, l’efficacia dell’ora legale nel ridurre i consumi energetici è oggetto di dibattito. Alcuni studi suggeriscono che i benefici in termini di risparmio energetico siano minimi, mentre altri evidenziano possibili effetti negativi sulla salute, come l’alterazione dei ritmi circadiani e problemi di adattamento per alcune persone.
Proprio per questi motivi, alcuni paesi hanno scelto di abbandonare il sistema dell’ora legale, mentre altri lo mantengono. L’Unione Europea ha votato nel 2019 per abolire l’obbligo del cambio dell’ora, lasciando ai singoli Stati membri la libertà di decidere se mantenere l’ora solare o l’ora legale in modo permanente. Al momento, però, l’Italia continua a osservare il cambio stagionale dell’ora.