Giovanni Padovani ha tentato nuovamente il suicidio in cella ma la sorella di Alessandra Matteuzzi non si fida delle sue intenzioni: «Fa di tutto per raggiungere i suoi scopi». Il 27enne sarà trasferito nel reparto psichiatrico del carcere di Reggio Emilia.
Omicidio Matteuzzi, Giovanni Padovani ha tentato (di nuovo) il suicidio in cella
Dopo vari episodi di autolesionismo, il 27enne sarà trasferito nel reparto psichiatrico del carcere di Reggio Emilia. Giovanni Padovani, il calciatore condannato all’ergastolo per aver ucciso la fidanzata Alessandra Matteuzzi con colpi di martello e pugni il 23 agosto 2022, ha tentato di togliersi la vita in carcere. Attualmente è in osservazione psichiatrica nel carcere di Bologna, ma a seguito di un ulteriore tentativo di suicidio e di diversi episodi di autolesionismo avvenuti negli ultimi giorni, è previsto un suo trasferimento nel reparto psichiatrico del carcere di Reggio Emilia.
Altri tentativi di autolesionismo
Il 27enne ha già avuto esperienze simili in passato: nell’agosto 2023 aveva tentato di togliersi la vita. Durante il processo di primo grado per il femminicidio della sua compagna, Padovani era stato sottoposto a una perizia psichiatrica, ma era stato ritenuto capace di intendere e di volere sia al momento del delitto che in seguito. Inoltre, il suo avvocato aveva richiesto, nella prima sentenza, di eseguire una risonanza magnetica che avrebbe potuto rivelare anomalie mentali legate a una cisti cerebrale di 10 millimetri, ma i giudici avevano respinto tale richiesta.
La sorella della vittima: «È un trucco per sfuggire alle responsabilità»
In seguito alla notizia del tentato suicidio, è intervenuta anche Stefania Matteuzzi, sorella della vittima. «Conosco il suo lato più subdolo; ha sempre fatto di tutto per raggiungere i suoi obiettivi, anche a spese di mia sorella. Ho ancora paura di lui. E oggi, invece di riconoscere l’atrocità delle sue azioni e assumersi le sue responsabilità, continua a cercare un modo per eludere la situazione», ha affermato. «Ciò che ha fatto a mia sorella è inaccettabile; gli sono state attribuite tutte quelle aggravanti e non si può minimizzare la gravità della situazione. Non accetta di andare in carcere. Comprendo che lui stia soffrendo, ma non è l’unico. Mia sorella non c’è più», ha concluso.
