Timori per le secessioni, a Palermo si è tenuto un incontro degli indipendentisti di tutta Europa. Dopo l’esperienza della Crimea e delle regioni separatiste ucraine, Donetsk e Lugansk, si sono risvegliati i desideri di secessioni di altre realtà europee.
Palermo, appuntamento per gli indipendentisti
Il capoluogo siciliano è divenuto luogo d’incontro per i movimenti secessionisti di tutta Europa. In occasione del 740esimo anniversario della rivoluzione del Vespro del 1282 si è tenuta tale manifestazione che ricorre ogni anno. La proposta è quella di rendere stabili questi incontri, organizzare un forum europeo delle indipendenze, confrontarsi per rivendicare l’autodeterminazione dei popoli.
Quali sono i movimenti interessati da tale spirito
In Europa sono molteplici le comunità che ambiscono a separarsi dallo Stato centrale. In Spagna vi sono la Catalogna e i Paesi baschi, caratterizzati da una differente lingua. In particolare i Baschi diedero vita ad un’organizzazione terroristica, l’Eta, per ottenere l’indipendenza. Nel Regno Unito invece vi è la Scozia, che dopo la Brexit ha rilanciato tale intenzione e il cui odio verso gli inglesi del Sud è secolare. Un personaggio storico in cui si riconoscono gli indipendentisti è William Wallace, un eroe della resistenza medievale, che ha ispirato il film Braveheart.
Anche l’Italia è interessata
L’Italia non è estranea a tali movimenti. Infatti in Sicilia e Sardegna dopo il secondo conflitto mondiale si diffuse il banditismo il cui scopo era quello di ottenere l’indipendenza. Non a caso il Governo introdusse lo Statuto speciale, applicato anche alle regioni del Nord, per placare tali spinte.
Il motivo di tale desiderio
Il desiderio di separarsi dallo Stato e di ottenere l’indipendenza deriva dalla percezione di tali comunità, che si avvertono diverse per lingua, cultura e origini. Infatti non a caso in alcuni Paesi si parla di “Stato non Nazione” ovvero di realtà in cui vi sono all’interno più etnie e culture. Ad esempio in Italia in Alto Adige – Sud Tirolo vi è una comunità di origini austriache e l’uso del tedesco come lingua è comune. Durante la Guerra Fredda anche in Alto Adige si sviluppò un terrorismo locale finalizzato all’unione con l’Austria.