Matteo Salvini, ospite di Un giorno da pecora, su Rai radio 1, si discosta dalla politica dello “stare a casa“. “Non si può dire alla gente di stare a casa, quando una rispetta le norme ha la mascherina e sta a venti metri di distanza, io mi rifiuto di dirlo. Io sto attento al contagio – sottolinea il leader della Lega – ma ho visto gente con doppia mascherina, che non prende l’ascensore con nessun altro e si è però contagiato“.
Coronavirus: Salvini contro il lockdown nazionale
“Lockdown nazionale? Spero di no, dobbiamo fare tamponi e terapie a domicilio“, ha detto ancora Salvini, aggiungendo: “Sicuramente alcune chiusure non riguardavano posti dove ci sono contagi, come cinema e teatri, il problema sono i mezzi pubblici, per esempio. Io – ricorda – ho negato una seconda ondata? Il governo ha onori e oneri di chi sta lì“.
E ancora: “Puoi usare tutti i colori per gestire le regioni ma manca la programmazione, non puoi avvisare con poche ore di anticipo chi entra, chi esce, chi no“. Per Salvini “è consigliabile di sicuro aumentare le cure a domicilio, per evitare di intasare gli ospedali. È una battaglia che stiamo cercando da fare da tanti mesi, mentre sugli interventi economici proprio oggi abbiamo presentato un taglio dell’Iva, che aveva previsto Conte“.