CAMEROTA. Quello della ludopatia รจ un tema sensibile in gravissima crescita che sta diventando una piaga sociale a tutti gli effetti.
Una piaga che attacca, prima di tutti e, paradossalmente, le fasce sociali meno abbienti: quelle che non possono permettersi di spendere ingenti capitali.
Camerota, 6,61 milioni di euro all’anno spesi nel gioco d’azzardo
Spesso vista, in maniera semplicistica, come โvizio del giocoโ, la ludopatia (come suggerisce il nome) รจ un disturbo psicologico a tutti gli effetti.
Ed รจ compito anche (ma non solo) della politica far fronte a questo tipo di problematiche psicologiche e sociali.
Per questo motivo il PSI Camerota ha mosso una proposta (protocollata dal sindaco del Comune) per contrastare il gioco dโazzardo e minimizzare i rischi a cui vanno incontro le persone affette da ludopatia.
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DI SEGUITO LA NOTA A CURA DI GIANGAETANO PETRILLO, PORTAVOCE DEL GRUPPO
La lotta alla ludopatia devโessere una missione non solo politica ma anche sociale, per le nuove amministrazioni comunali
La nostra proposta, protocollata al sindaco del Comune di Camerota come coordinamento zonale del PSI, nasce da una ferma decisione, anche ideologica e di buon senso, di contrasto serrato verso questa sfibrante forma di malattia.
Bisogna innanzitutto partite dal convincimento che non si tratta di un semplice gioco ma di una forma di dipendenza che va combattuta e contrastata
Il particolare momento di disagio sociale ed economico che stiamo attraversando ha accentuato il ricorso al โgiocoโ come fonte di possibile recupero di risorse finanziarie, anche da parte di inoccupati e di coloro che perdono il lavoro. Un modo per sognare e per non vedere cosa accade attorno; una possibile evasione che, solo inizialmente, sembra a costo zero: un gratta e vinci non si nega a nessuno.
Anche lo slogan โGioca il giustoโ appare difficile da condividere: cosโรจ il โgiustoโ quando lโEuropa e lโItalia stanno attraversando una delle crisi economiche piรน pesanti degli ultimi decenni? Di certo non abbiamo bisogno di spingere a giocare giovani disoccupati, anziani in difficoltร e casalinghe che non riescono a far quadrare il loro bilancio
A tutti si promette di vincere facile, di vincere prima e di piรน. Sarebbe ora di mettere uno stop definitivo a questa ingannevole pubblicitร perchรฉ lโunica cosa certa รจ che giocando di piรน si puรฒ perdere di piรน.
Il gioco dโazzardo, parlando alla parte emotiva e meno razionale dellโuomo, mette in azione un pensiero โmagicoโ che insinua in modo subdolo e aggressivo messaggi ingannevoli sulle reali possibilitร di vincere per cui, in assenza di un pensiero critico, diventa facile credere, o per lo meno sperare, di vincere.
Magari ci si illude che si giocherร soltanto fino alla prima vittoria, senza sapere che sarร proprio la prima vittoria a creare il circolo vizioso della dipendenza, rilanciando la speranza โmagicaโ nella grande vittoria.
Non a caso, tra i biglietti vincenti, la maggioranza offre un importo simile al costo del biglietto, proprio ed esclusivamente per convincere lโincauto utente a continuare a giocare.
Il gioco dโazzardo patologico รจ stato per lungo tempo sottovalutato in ambito scientifico e clinico, facendo rientrare questa patologia nellโesclusivo ambito del โvizioโ.
Si รจ posta anche una scarsa attenzione sui costi sociali che questa patologia comporta: le sue specifiche caratteristiche causano infatti pesanti conseguenze che gravano non solo sul giocatore ma anche sui suoi famigliari, sia per gli aspetti puramente psicopatologici che per quelli economici e relazionali.
La sensazione di costrizione nellโattivitร di gioco e il non poterne fare a meno sono gli indicatori per riconoscere se il gioco รจ entrato nel processo che la psicologia emozional-cognitiva definisce โloop disfunzionaleโ: un vero e proprio discontrollo degli impulsi.
Lโesigenza di recuperare le somme perdute attiva processi mentali ed emotivi che si manifestano con una forte sensazione di tensione che sembra diminuire soltanto attraverso lโattivitร di gioco.
ร un circolo vizioso analogo a quello che si crea in tutte le forme di dipendenza, per cui lโastinenza dalla droga spinge a cercare la droga, che mentre soddisfa un bisogno ne crea contemporaneamente un altro di maggiore intensitร .
Negli ultimi anni i bar sono andati riempiendosi di macchinette per giocare e solo grazie a un profondo senso sociale da parte di alcuni esercenti che, avendone forse compreso gli effetti deleteri, si sono ribellati alla presenza delle macchinette nei loro locali, รจ stato possibile limitare il fenomeno e circoscriverne gli effetti negativi.
Ma dopo alcuni di questi esempi positivi ora tocca ai Comuni, che sono chiamati a gestire concretamente, nella quotidianitร , i problemi legati al proliferare incontrollato di sale da gioco e slot machine senza avere alcun potere regolativo, ispettivo e autorizzativo su di esse.
Lโinchiesta realizzata dai quotidiani locali Gedi e del Visual Lab in collaborazione con Dataninja, incrociando i dati di popolazione (Istat), reddito (Mef) e raccolto gioco (Aams), ha denunciato che il secondo comune del basso Cilento con la spesa piรน alta รจ Camerota, con un importo annuo di 6,61 milioni di euro.
Intanto, il sindaco di un noto comune cilentano, Trentinara, ha emanato unโordinanza anti-slot per porre un freno โa una piaga sociale intollerabileโ.
Per questi motivi abbiamo deciso di far richiesta al nostro primo cittadino di prendere in seria considerazione il dramma che sta emergendo sempre piรน tra le disperate fasce sociali e che sta colpendo sempre piรน le fasce deboli (giovani e disoccupati) con unโordinanza che preveda:
– la chiusura delle sale slot (nei locali autorizzati) dalle 22:00 alle 15:00;
– lโobbligo di esposizione di un apposito cartello, in luogo ben visibile al pubblico, contenente in caratteri evidenti formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincita in denaro e, al contempo, lโobbligo di esposizione allโesterno del locale di un cartello indicante lโorario di apertura della sala giochi e/o di funzionamento degli apparecchi;
– la chiusura dei locali situati nei pressi di luoghi sensibili, come istituti scolastici, chiese e bar